La Russia sanziona David Sassoli e altri 7 delegati europei. Il presidente del Parlamento: «Non ci zittiranno». L’Ue: «Inaccettabile»

La risposta di Mosca alle misure limitative introdotte dall’Ue nei confronti di sei cittadini russi, legate al caso Navalny

Dopo l’accordo europeo sulle nuove sanzioni alla Russia, legate al caso dell’oppositore Alexei Navalny e alle violazioni dei diritti umani, Mosca risponde e va a colpire il presidente del parlamento Europeo, David Sassoli e altri sette rappresentanti dell’Unione Europea vietando loro l’accesso nel Paese. Una decisione, quella di Mosca, «in risposta alle misure limitative introdotte il 2 e il 22 marzo di quest’anno nei confronti di sei cittadini russi», stando a quanto riferito dall’agenzia Interfax. Oltre a Sassoli, nella black-list di Mosca sono finiti anche la vicepresidente della Commissione Ue per i valori e la trasparenza, Vera Jourova, il presidente del National Electronic Media Council della Lettonia, Ivars Abolins e il lettone Maris Baltins, direttore del National Language Centre. A loro si aggiungono Jacques Maire, membro della delegazione francese all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Ana Scott, capo del laboratorio di sicurezza chimica e nucleare dell’Istituto svedese di Ricerca sulla Difesa e Ilmar Tomusk, capo del dipartimento linguistico dell’Estonia.


Le accuse di Mosca

Il ministero degli Esteri russo ha accusato l’Unione Europea di aver violato «le basi del diritto internazionale alimentando deliberatamente un’isteria anti-russa nei media occidentali». Secondo Mosca, l’Ue avrebbe «sistematicamente ignorato o respinto» tutte le proposte presentate per risolvere le «questioni problematiche» nei rapporti tra Russia e Ue. Così facendo, secondo Mosca, l’obiettivo europeo sarebbe quello di «frenare ad ogni costo lo sviluppo» della Russia, imponendo un «ordine mondiale basato sui valori che minano il diritto internazionale», sfidando «in modo aperto e deliberato l’autonomia della politica interna ed estera russa».


Sassoli: «Continueremo a difendere i diritti»

«A quanto pare, non sono il benvenuto al Cremlino. Lo sospettavo da un po’… – dice il presidente del Parlamento europeo David Sassoli -. Nessuna sanzione o intimidazione fermerà il Parlamento Ue o me dalla difesa dei diritti umani, della libertà e della democrazia. Le minacce non ci zittiranno. Come ha scritto Tolstoj, non c’è grandezza dove non c’è verità».

L’Ue: «Sanzioni inaccettabili, valutiamo una risposta»

L’Unione europea non resta a guardare e valuta una risposta alle sanzioni di Mosca. «Condanniamo con la massima fermezza la decisione odierna delle autorità russe di vietare l’ingresso nel territorio russo a otto cittadini dell’Ue, Questa azione è inaccettabile, priva di qualsiasi giustificazione giuridica e di fondamento. Si rivolge direttamente all’Ue, non solo alle persone interessate». Così si legge in una nota congiunta che porta la firma dei presidenti delle istituzioni Ue, Charles Michel, Ursula von der Leyen e David Sassoli. L’Ue – è la conclusione della nota – si riserva «il diritto di adottare misure appropriate in risposta alla decisione delle autorità russe».

Le reazioni

«Vietare l’ingresso in Russia a cittadini e rappresentanti dell’Ue è un gesto intimidatorio senza precedenti, che colpisce al cuore tutte le democrazie d’Europa. La mia vicinanza al Presidente David Sassoli e alle altre personalità colpite dalle sanzioni imposte da Mosca». Così la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Foto in copertina: EPA/OLIVIER HOSLET 

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