Il piano di Figliuolo per i vaccini: «In estate inizieremo con i giovani, anche senza prenotazioni»

L’obiettivo del generale è quello di non sprecare i progressi fatti: finire a brevissimo con le somministrazioni tra gli over 65 e iniziare da subito con gli over 30

Il record delle 512.395 dosi di vaccino somministrate, raggiunto l’ultimo giorno di aprile, fa felice il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza Coronavirus. Certo, siamo lontani dal milione e oltre raggiunto dalla Germania questa settimana, ma Figliuolo aveva annunciato l’accelerata tre settimane fa e, nonostante gli intoppi, alla fine è riuscita. Ora, però, bisognerà mantenere i numeri e fare in modo che non sia solo un picco: «Non posso dire che domani riusciremo a fare un milione di vaccini – dice in un’intervista a la Repubblica – ma intanto sono sicuro che la macchina possa salire molto più su dei 500 mila». Il progetto è finire quanto possibile con gli over 65 in tutta Italia poi, con l’arrivo «massiccio» di nuove dosi, «aprire alle somministrazioni senza fasce d’età e senza prenotazione», utilizzando le farmacie, i punti vaccinali, i dentisti ma anche le aziende (730 in tutto, fino a ora) «a partire da fine maggio». «La mia idea ancora non condivisa con il governo – insiste Figliuolo – è di dire a tutti quelli che hanno più di 30 anni: andate e vaccinatevi».


Le riaperture

Nonostante i numeri più alti delle somministrazioni, la Germania ha deciso di mantenere ancora per un po’ le chiusure. In Italia, invece, l’effetto è quello del liberi tutti. Perché? «La primavera da noi è più calda e arriva prima, rispetto alla latitudine di Angela Merkel», risponde Figliuolo. «Sulla base di queste evidenze il governo ha deciso di dare un po’ di respiro». A rimanere ancora chiuse, però, sono molte Rsa, nonostante i loro residenti siano stati quasi del tutto vaccinati: «Oggi siamo sopra il 95% delle vaccinazioni nelle Rsa. Riaprirle o tenerle chiuse, dipende da diversi fattori. Io però posso dire che per quanto mi riguarda le abbiamo messe in sicurezza».


Il piano per i più giovani

Giugno, dunque, si prevede essere il mese della svolta. Ma se in estate i giovani saranno in vacanza e non a casa? Sarà possibile vaccinarsi fuori dal comune di residenza? Sì, ci stiamo lavorando, dice il commissario. Pensiamo di utilizzare strutture presso centri montani o estivi. E, a proposito di giovani, con l’apertura di Pfizer tra i bambini con più di 12 anni si apre l’ipotesi di somministrare dosi anche ai ragazzi in vista della riapertura delle scuole. «Io sono stato ragazzo negli anni Settanta, quando ci vaccinavano pure nelle scuole: stiamo iniziando a pensare anche a idee di questo tipo».

La campagna pro-vax

I disastri comunicativi sulla sicurezza dei vaccini hanno dato terreno fertile alle posizioni antivacciniste, che, prima come ora, rischiano di compromettere la campagna. «I No vax esistono – sottolinea Figliuolo – e nel Nord-Est del Paese raggiungono anche il 18%. Nelle altre Regioni siamo intorno al 10-12%. Il fenomeno è statisticamente rilevante se si sale sopra al 5%, quindi lo è». Che fare, dunque? «Va fatta informazione e formazione», dice il generale. E sui sanitari che lo rifiutano ricorda: «La legge c’è, bisogna fare quello che si deve».

Immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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