Achille Lauro sotto attacco per l’ospitata da Pio e Amedeo: «Mi danno dell’omofobo dopo anni che mi chiamano fr***, pensando di offendermi»

Il cantante ha affidato il suo sfogo a un post pubblicato su Instagram: «Aiuto gli altri da quando non avevo una lira»

Dopo essere stato tirato in ballo per la partecipazione al programma Felicissima Sera, condotto da Pio e Amedeo, Achille Lauro ha deciso di rispondere alle critiche montate per la sua ospitata nel programma. Ospitata su cui molti hanno polemizzato, dato che durante il programma è andato in scena un dialogo recitato dal duo comico in cui, secondo alcuni, è stato fatto un uso sbagliato del concetto di politicamente corretto in relazione a minoranze come neri e gay. «Da anni investo denaro, tempo e impegno per la tutela dei diritti umani» – scrive Lauro in un post su Instagram. Poi aggiunge che il suo impegno, soprattutto nei confronti delle minoranze, dei più deboli, degli emarginati, ha origine da «quando non avevo una lira. Mia madre mi ha educato insegnandomi che aiutare gli altri è una priorità e per chi ne ha la possibilità è un dovere». Per Lauro bisogna stare attenti alla realtà diffusa da tv e giornali, che non sempre corrisponde al vero.


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L’artista ha esordito nel messaggio spiegando che non è abituato a parlare della propria vita privata, che non avrebbe mai voluto mettere i suoi affari personali «in piazza sui social. Non mi interessa, tuttavia in questi giorni di forte polemica ho capito che in alcuni momenti, invece, dovrei farlo. Mi hanno detto che il trucco è solamente appropriarsi di qualcosa che non mi appartiene», dice Lauro. Per lui invece il trucco è «il mondo dove voglio portare le persone, è la mia volontà espressiva, è il colore e il vestito delle parole». E poi: «Nella mia interpretazione artistica la musica non è solo musica. È spettacolo, è uno stato d’animo, è un ideale, è libertà estrema, è il rifiuto nei confronti di coloro che credevano che io non fossi libero, o non fossi all’altezza, è conseguenza di anni di umiliazioni e vergogna. L’ho capito quando per un commento riferito alla solidarietà su lavoratori dello spettacolo mi hanno dato dell’omofobo, dopo anni che mi danno del “frocio” pensando di offendermi!».

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