Draghi alla Camera: «La prossima settimana un nuovo decreto sostegni. Vaccini? Liberalizzare brevetti non basterà»

Alla suo primo question time a Montecitorio, il presidente del Consiglio ha risposto anche sul tema delle morti sul lavoro: «Investire subito sulla vigilanza e attività ispettive»

«La questione delle cerimonie sarà al centro della discussione della prossima Cabina di Regia del 17 maggio» così il presidente del Consiglio Mario Draghi all’inizio del suo question time a Montecitorio su uno dei temi più attesi nel delicato scenario delle riaperture. Rispondendo all’interrogazione di Fratelli D’Italia sulla ripresa del settore del wedding su mancano direttive da parte del governo, il premier ha avvertito: «Dobbiamo essere attenti a bilanciare le ragioni dell’economia con quelle della salute. L’approccio dovrà essere graduale in base all’andamento epidemiologico. Sono stati già stanziati 200 milioni di euro a favore anche degli operatori del settore, il nuovo decreto sostegni della settimana prossima prevederà ulteriori indennizzi».


Morti sul lavoro, nuovi investimenti su vigilanza e ispezione

L’ultimo question time di un premier alla Camera si era tenuto lo scorso 21 ottobre, quando a rispondere alle interrogazioni a risposta immediata dei gruppi era stato Giuseppe Conte. Oggi è stata la volta di Draghi che è stato chiamato anche a rispondere sul tema delle morti sul lavoro. «Vorrei innanzitutto esprimere il cordoglio per la morte della giovane Luana D’Orazio e degli altri cinque, ben cinque deceduti sul lavoro in una settimana», ha detto il premier elencando nomi e cognomi tra gli applausi dell’Aula.


«Siamo vicini alle loro famiglie e intendiamo fare tutto il possibile per evitare questi tragici episodi. Continuano a succedere, l’Italia si conferma al di sopra della media di molti Paesi europei. Per questo investire sulla vigilanza è la soluzione». A questo proposito il presidente ha annunciato una Cabina di Regia «dove intendiamo valutare gli interventi per il rafforzamento di attività ispettive. Interventi – ha continuato a spiegare il premier – che faranno parte del Quadro nazionale di ripresa e resilienza».

Il caso Durigon

Interrogato dal deputato Colletti e dal gruppo “L’alternativa c’è” sull’inchiesta giornalistica di Fanpage.it sul sottosegretario all’Economia Claudio Durigon, il premier Mario Draghi ha confermato che non ci saranno cambiamenti o scossoni all’interno del governo. «La procura di Milano ha confermato piena fiducia ai militari della Guardia di Finanza evidenziandone la professionalità, il rigore e la tempestività» ha commentato Draghi, non facendo alcuna menzione al possibile sollevamento di incarico del sottosegretario Durigon.

«Liberalizzare i brevetti non basterà»

Uno dei temi centrali nella discussione delle ultime settimane è poi quello dei brevetti dei vaccini anti Covid. «Vorrei evidenziare la complessità della liberalizzazione dei brevetti che di per sé non assicura la produzione dei vaccini, soprattutto quelli di nuova generazione, gli Rna» ha spiegato il premier Draghi, interrogato sulla questione. « Si tratta di una produzione complessa che richiede tecnologia e specializzazione, non è replicabile facilmente anche disponendo del brevetto». Il premier ha poi spiegato come non sia garantito anche il rispetto degli standard di sicurezza necessari per la produzione dei vaccini. Oltre alla riflessione profonda sul tema, dunque, per Draghi è necessario il rafforzamento di altri fronti: «Rimuovere il blocco alle esportazione come fanno Usa e Regno Unito. Aumentare la produzione, individuando nuovi siti anche nei Paesi poveri. Finanziare le iniziative come Covax, per cui nel prossimo decreto sostegni ci sarà da parte dell’Italia un ulteriore contributo».

Migranti: «Ridistribuzione efficace tra i Paesi europei»

«Una drammatica realtà» è quella che il premier Draghi ha descritto parlando della complessa questione migranti. «La politica sull’immigrazione di questo governo vuole essere equilibrata, efficace ed umana. Nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane». L’impegno annunciato dal presidente del Consiglio sarà quello di «esercitare una pressione intra-europea affinché si torni a una redistribuzione efficace dei migranti». Una delle leve a cui il premier ha fatto riferimento è anche quella dei rimpatri per i migranti «che non hanno titolo a rimanere sul nostro territorio, in mancanza dei presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale». Accordi bilaterali e forme di «partenariato europeo con i principali Paesi europei» gli ulteriori obiettivi nominati dal premier sul tema immigrazione.

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