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Caso Gregoretti, Salvini prosciolto: il leader della Lega non andrà a processo

14 Maggio 2021 - 11:39 Redazione
La Procura di Catania aveva chiesto l'archiviazione. L'accusa riguardava i ritardi nello sbarco, nel luglio del 2019, di 116 migranti dalla nave della Guardia costiera italiana nel porto di Augusta

Matteo Salvini non andrà a processo per il caso Gregoretti. E’ questa la decisione del gup di Catania Nunzio Sarpietro che si è pronunciato oggi, 14 maggio, sull’accusa di sequestro di persona. L’udienza è stata aperta e chiusa senza nessuna replica delle parti. L’accusa riguardava i ritardi nello sbarco, nel luglio del 2019, di 116 migranti dalla nave della Guardia costiera italiana nel porto di Augusta, nel Siracusano. Lo scorso 10 aprile il pm Andrea Bonomo aveva detto che «il fatto non sussiste» e che l’ex ministro dell’Interno «non può essere imputato per il reato di sequestro di persona». Ieri Salvini aveva commentato: «Mi pare evidente che la giustizia italiana abbia bisogno di una profonda riforma – ha detto nel corso di un’intervista a Tg2 Post – non per il mio processo, ma perché ci sono processi che durano 30 anni, non è da Paese civile».

La versione del Pm

Secondo il pubblico ministero, Salvini «non ha violato alcuna delle convenzioni internazionali», e le sue scelte sono state «condivise dal governo». La Procura di Catania aveva richiesto l’archiviazione del caso, scrivendo che «l’attesa di tre giorni (prima dello sbarco, ndr) non può considerarsi una illegittima privazione della libertà», visto che le «limitazioni sono proseguite nell’hot spot di Pozzallo» e che «manca un obbligo per lo Stato di uno sbarco immediato». Secondo il pm, sulla nave «erano stati garantiti assistenza medica, viveri e beni di prima necessità» e «lo sbarco immediato di malati e minorenni». All’epoca dei fatti, il garante dei detenuti Mauro Palma – che aveva deciso di interessarsi in prima persona alla situazione – aveva parlato di una situazione ai limiti in tema di rispetto dei diritti umani, con persone «appena salvate in mare che continuavano a essere tenute all’aperto, esposte al sole, nel caldo estivo, con solo una tenda per ripararsi».

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