Tensioni prima di Juve-Atalanta tra i tifosi rimasti senza biglietto. Insulti anche a Totti in auto con il figlio

Per calmare gli ultras è stato necessario l’intervento della Digos

Circa 60 ultras bianconeri si sono presentati poco prima dell’inizio di quella che doveva essere la prima partita di calcio post pandemia aperta ai tifosi, ovvero quella della finale di Coppa Italia a Reggio Emilia tra Atalanta e Juventus. Senza avere il biglietto, hanno dato vita a tensioni cercando lo scontro con un gruppo di sostenitori bergamaschi tra via Gramsci e via Duo, vicino a uno degli ingressi che conduce al Mapei Stadium. Il tutto a pochi minuti dal passaggio degli autobus delle due squadre (questo ha provocato anche la deviazione del percorso dei due mezzi per motivi di sicurezza). Nello scontro, sono state esplose anche un paio di bombe carta, sempre da parte dei tifosi della Juve, vicino ad una rotonda.


Lo scontro con Totti

Su quel tratto di strada, in quel momento, si trovava Francesco Totti in auto col figlio Cristian. Erano in viaggio per andare a vedere la gara, ma alcuni tifosi bianconeri li hanno riconosciuti e hanno cominciato ad insultarli. I dirigenti della polizia hanno allora dato l’ordine alle squadre della celere di caricare, ma alla fine l’intervento diplomatico della Digos ha calmato gli animi evitando che le due fazioni potessero entrare a contatto. Il corteo dei tifosi juventini è continuato, scortato dalla polizia, sotto la curva Sud dello stadio destinata ai sostenitori bianconeri. Dopo mezz’ora sono stati convinti ad abbandonare il piazzale dello stadio e fare ritorno a casa.


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