Scuole aperte anche d’estate: all’iniziativa del ministero hanno aderito quasi 6 mila istituti

Si tratta dell’11% delle strutture pubbliche e paritarie presenti in Italia. Il ministro Bianchi promette: «A settembre garantiremo il ritorno in classe in sicurezza»

Il ministero dell’Istruzione ha raccolto 5.800 domande da parte delle scuole italiane statali e paritarie che vogliono rimanere aperte anche d’estate e hanno presentato progetti per ricevere le risorse del Programma operativo nazionale (Pon), con l’obiettivo di consentire agli studenti di recuperare socialità e rafforzare l’apprendimento. In Italia le scuole pubbliche sono circa 53 mila, dunque all’iniziativa ha aderito circa l’11% degli istituti. Il ministro Patrizio Bianchi, in un’intervista al Corriere della Sera, ha detto che la scuola «è una priorità» per il governo Draghi e «lo dimostrano le risorse messe nel decreto Sostegni bis e nel Pnrr».


Verso l’esame di maturità

Quanto all’esame di maturità senza prove scritte, Bianchi ha spiegato che in realtà una prova scritta c’è: «A marzo è stato dato un elaborato su cui i ragazzi hanno dovuto lavorare e che diventa la base per il colloquio. L’esame di maturità sarà vedere la capacità dei ragazzi di affrontare un tema, elaborarlo e poi spiegarlo: saperlo fare io credo sia fondamentale per affrontare la vita da adulti». Questa formula verrà mantenuta anche in futuro? «Ora vediamo come va l’esame. Poi faremo una valutazione», ha risposto il ministro, rassicurando gli studenti che temono bocciature: «Abbiamo chiesto ai docenti di tenere conto dell’anno particolare vissuto dai ragazzi». 


Il rientro a settembre

E il rientro a settembre? «Sarà in piena sicurezza», promette Bianchi, «stiamo lavorando molto con gli altri ministeri, le Regioni, le Province e i Comuni affinché questo avvenga. Valuto positivamente l’idea della Regione Lazio di vaccinare subito i ragazzi che dovranno fare la maturità e attendiamo il 28 maggio il responso dell’Ema sul vaccino per la fascia 12-16 anni. Contiamo molto su questo». C’è speranza anche per i banchi a rotelle, che secondo il ministro non si riveleranno del tutto inutili: «Le scuole nella loro autonomia sapranno come utilizzarli».

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