Strage della funivia, le accuse della procuratrice: «Da un mese la cabina era a rischio. E lo sapevano» – Il video

I problemi sulla cabina in cui sono morte 14 persone erano noti ai tre indagati da tempo, ma gli interventi tecnici dei giorni scorsi hanno solo rimediato al guasto senza risolverlo

La funivia Stresa-Mottarone era tornata operativa dal 26 aprile, il giorno che ha segnato per tutta Italia la riapertura delle attività dopo le restrizioni dei mesi precedenti per l’emergenza Coronavirus. Secondo la procuratrice di Verbania, Olimpia Bossi, già in quell’occasione i tre arrestati nella notte per la strage di domenica 23 maggio avevano materiale consapevolezza dei problemi tecnici persistenti sulla struttura. Nel corso degli ultimi 30 giorni quindi la funivia ha fatto diversi viaggi con quella cabina che continuava a presentare “anomalie”. Problemi che, sottolinea la procuratrice Bossi, erano ben noti ai tre indagati «anche prima, quando la funivia veniva attivata solo per manutenzione o servizio che non comportavano il trasporto dei passeggeri». Il 3 maggio erano stati richiesti ed effettuati interventi con cui «si è pensato di rimediare», a cominciare dall’inserimento della “forchetta”, che avrebbe però impedito al freno di emergenza di attivarsi.


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