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Vaccini, Ema autorizza Pfizer dai 15 ai 12 anni: «Sicuro ed efficace anche per gli adolescenti»

28 Maggio 2021 - 16:39 Giada Giorgi
Il commissario per l'emergenza Figliuolo: «Con via libera di Aifa dal 3 giugno vaccini anche per gli over 15». In l'Italia l'Agenzia del farmaco si è dichiarata pronta a validare la decisione dell'ente regolatore europeo entro lunedì 31 maggio

Ora è ufficiale, l’Agenzia europea per i medicinali ha autorizzato la somministrazione del vaccino anti Covid Pfizer anche per i ragazzi dai 15 ai 12 anni che ora potranno prendere parte, in condizioni di massima sicurezza ed efficacia, alla campagna vaccinale contro il virus. L’annuncio arriva durante la Conferenza stampa organizzata dall’ente regolatore attraverso la voce del responsabile della strategia sui vaccini di Ema, Marco Cavaleri: «Ema approva l’utilizzo del vaccino Corminaty per gli adolescenti dai 15 ai 12 anni, che si è dimostrato sicuro ed efficace anche su di loro». Durante la riunione straordinaria convocata dall’ente regolatore per discutere dei dati consegnati dall’azienda americana sulle ultime sperimentazioni condotte sugli adolescenti, Ema ha definito «consigliato l’uso del vaccino Corminaty nei bambini dai 12 ai 15 anni allo stesso modo dei soggetti dai 16 anni in su. Verrà somministrato attraverso due iniezioni nei muscoli del braccio, a distanza di almeno 3 settimane». La rassicurazione è poi arrivata anche sugli eventuali effetti collaterali, che al momento l’ente regolatore ha considerato irrilevanti, assicurando un controllo continuo dei dati raccolti in futuro: «Monitoneremo continuamente la sicurezza e l’efficacia di Comirnaty sia nei bambini che negli adulti.

Figliuolo: «Dal 3 giugno vaccini anche per gli over 15»

Già lo scorso 10 maggio la Fda statunitense aveva dato il via libera alla somministrazione dei vaccini anti-Covid di Pfizer per gli adolescenti. Ora sarà la volta dei Paesi europei chiamati ad organizzarsi quanto prima per le somministrazioni dei più piccoli. In Germania la cancelliera Angela Merkel ha già annunciato l’inizio delle vaccinazioni per under 15 fino ai 12 anni dal 7 di giugno. In quanto all’Italia il presidente di Aifa, (Agenzia Italiana del farmaco) Giorgio Palù, ha dichiarato che «l’ente regolatore sarà pronto a recepire le direttive europee entro lunedì 31 maggio», in modo da autorizzare il via libera sul territorio nazionale e permettere alla logistica di attivarsi. Sarà questo l’ulteriore verdetto a cui seguirà la decisione già annunciata dal commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo: «Se arriverà il via libera dell’Aifa, dal 3 giugno potranno essere vaccinati anche gli adolescenti tra i 12 e i 15 anni, in tutto circa 2,3 milioni di persone». A commentare la notizia anche il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha fatto subito riferimento all’importante appuntamento della riapertura delle scuole previsto a settembre. «È una novità importante, pensando anche alla riapertura delle scuole a settembre. Se continuiamo ad avere cautela, con il quadro epidemiologico che mostra segnali incoraggianti, possiamo guardare al futuro con più fiducia», ha scritto sul suo profilo Facebook ufficiale.

A giugno anche Moderna

Dopo Pfizer è arrivata pochi giorni fa anche Moderna a rassicurare sull’efficacia del vaccino anti Covid sugli adolescenti. A comunicarlo è stata l’azienda stessa diffondendo i dati dello studio TeenCove condotto sui più giovani: «Non si sono osservati casi di Covid-19 dopo le due dosi di vaccino», si è letto nella nota diffusa, «coerente con un’efficacia del vaccino del 100%. Ed è stata osservata un’efficacia del 93% dopo la prima dose». Secondo quanto fatto sapere da Moderna i dati dello studio effettuato verranno presentati ad Ema all’inizio di giugno.

Palù: «Per i più giovani sono raccomandati i vaccini a mRna»

Di certo, la somministrazione dei preparati alle fasce di popolazione più giovane dipenderanno «dalla disponibilità dei vaccini» ha continuato il presidente Palù. «Per loro sono raccomandati i vaccini a mRna (Pfizer o Moderna)». Questa scelta, prosegue Palù è legata al fatto che «bambini e giovani adolescenti si infettano meno e trasmettono relativamente anche meno, perché hanno meno ricettori sulle cellule epiteliali delle vie respiratorie superiori. Però abbiamo imparato che con le varianti del virus, che hanno un aumentata affinità per i ricettori e un maggiore indice di contagiosità, anche i bambini si infettano e possono essere una via di trasmissione quindi possono essere un importante serbatoio».

Foto in copertina: EPA/ETIENNE LAURENT

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