La targa sbagliata di Ciampi? Per il consigliere M5s Ferrara è un complotto «per fermare Raggi»

Conosciuto e deriso per un’immagine fake pubblicata su Twitter, il consigliere comunale si fa riconoscere per una curiosa teoria sulla targa dedicata a Ciampi

Brutta gaffe per il comune di Roma durante l’inaugurazione di “largo Ciampi” sul lungo Tevere Aventino. Durante l’intero evento la targa rimane coperta da una bandiera giallorossa e circolava la voce che fosse stata danneggiata, ma il problema era un altro: mancava la lettera «G» nel nome di Carlo Azeglio Ciampi. “Gaffe”, “errore”, “pressapochismo”, sono tante le definizioni date all’accaduto, ma per Paolo Ferrara, consigliere comunale a Roma per il M5s, non c’è dell’altro. Detto in parole povere, ci sarebbe un complotto per danneggiare Virginia Raggi.


Di fronte all’evidenza non si dovrebbe far altro che ammettere una mancanza nel controllo della targa dalla sua realizzazione alla consegna al Comune, ma è più facile sostenere il contrario in vista delle elezioni. «Si avvicinano le elezioni e ormai si inventano tutto per fermare Virginia Raggi» scrive in un tweet Paolo Ferrara, sostenendo la nuova teoria del complotto contro la sua sindaca: «La targa con il nome sbagliato di Carlo Azeglio Ciampi non è un semplice errore. Vi sembra possibile? A me no».


Quello di Paolo Ferrara è un ragionamento che al momento risulta del tutto privo di fondamento, dovrebbe pertanto portare con sé le prove per sostenere la sua tesi. C’è da dire che lo stesso consigliere comunale venne accusato di aver usato un programma di fotoritocco modificando la foto di un tombino per rispondere alle critiche degli utenti per una mancata pulizia.

La manipolazione dell’immagine era particolarmente evidente, tanto da catturare l’attenzione di alcuni giornalisti come Luciano Capone che scrive in un tweet: «Il consigliere M5S di Roma @Paolo__Ferrara aggiusta i lavori pubblici con Paint. Fa cioè “graphical rendering”, la giunta Raggi avrà fatto dei corsi accelerati. Ricordo un ex assessore al Bilancio esperto della materia, al MES ancora ricordano le presentazioni sue e dei coautori».

Un tweet, poi cancellato (nessun complotto, lo trovate archiviato qui), che è costato caro al consigliere comunale che si deve sorbire da mesi le prese in giro da parte degli utenti.

Non mancano le prese in giro al tweet di Ferrara riguardo alla targa di Ciampi, come quelle di chi sostiene che manchi proprio la «G» di «Gomplotto».

Attendiamo le prove del consigliere comunale romano a sostegno della sua tesi, sperando che non venga usato Paint o Photoshop per sostenerle.

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