Chiesto un riscatto di 500 mila dollari per la liberazione di Giovanni Calì, ex assessore a Catania rapito a Haiti

L’uomo, 74 anni, si troverebbe nelle mani del gruppo armato locale “400 Mawozo”

Il gruppo armato locale “400 Mawozo” avrebbe chiesto 500 mila dollari di riscatto per la liberazione di Giovanni “Vanni” Calì, l’ingegnere italiano rapito ieri, 1° giugno, a Croix des Bouquets, nei pressi della capitale Port-au-Prince. L’uomo è stato catturato insieme a un cittadino haitiano e si trovava nel Paese per conto della società romana di costruzione Bonifica Spa. I rapitori avrebbero chiesto il riscatto attraverso i familiari dell’uomo haitiano. Calì, 74 anni, già assessore ai Lavori pubblici per la Provincia di Catania nel 1995, si troverebbe in condizioni di salute precarie e necessiterebbe di farmaci. Nelle ultime ore la Farnesina sta coordinando il lavoro di intelligence per cercare una mediazione per il rilascio dell’italiano.


Musumeci: «È stato un grande assessore e un ottimo dirigente»

Il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha parlato di Calì auspicando «una soluzione rapida e serena per tutti». «È stato un grande assessore e un ottimo dirigente», ricorda il governatore siciliano. «Ha studiato a Catania e si è perfezionato al Politecnico di Torino. Sono vicino alla sua famiglia e spero con tutto il cuore che si arrivi a una soluzione serena per tutti e in tempi rapidi», ha concluso Musumeci. Calì ha svolto diversi impieghi in ambito internazionale, con ruoli dirigenziali con Cogei e con la Staim in Togo.


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