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Addio partite alle 15: rivolta social contro la Serie A «spezzatino». Malumori anche tra i club: «Un regalo senza nulla in cambio»

Dieci match in dieci orari diversi: sale la tensione in Legacalcio per il progetto di DAZN

Un regalo straordinario: così viene definito tra i club di Serie A il palinsesto di DAZN, che dallo scorso marzo ha ottenuto i diritti delle prossime tre stagioni del campionato di calcio. Il network, infatti, ha frammentato ulteriormente il calendario dei match, definendo una programmazione che vedrà 10 partite in 10 orari diversi, così da evitare sovrapposizioni tra match e ricavare il massimo dagli introiti pubblicitari. Il progetto di DAZN sarà al centro dell’assemblea di lunedì, che si annuncia carica di tensione.


Gli orari della Serie A 2021/2022

Una suddivisione simile non è una novità assoluta, si pensi alla Premier League, dove però i network sono 4. In Italia, per ora, si era trattato di casi isolati: lo scorso febbraio, durante la 23esima giornata, non c’erano state sovrapposizioni di orario tra le partite. Stessa cosa alle 25esima. Si tratta comunque di una vera e propria svolta per DAZN, che cerca così anche di evitare di esporsi a disservizi legati allo streaming, sperimentati in passato a causa della trasmissione in contemporanea di più partite. Di fatto, con il nuovo palinsesto della Serie A spariranno le partite alle 15 e le gare si svolgeranno sabato negli orari 14.30, 16.30, 18.30 e 20.45. Orari identici la domenica, a cui si aggiunge il consueto match delle 12.30, per poi chiudere con il posticipo del Monday Night alle 20.45. Una rivoluzione che ha causato un’ondata di commenti critici sui social network.


Le polemiche in Lega Calcio (e fuori)

Oltre all’opinione pubblica e ad alcune voci della politica, come quella di Matteo Salvini che ha twittato parlando di un «calcio al servizio delle tivù», la zampata di DAZN agita i vertici del calcio italiano. I club di Serie A, infatti, stanno discutendo della vicenda e chiedono dividendi dagli ingenti introiti della nuova organizzazione. In particolare, il cambio di rotta sul bando, che prevedeva 7 slot e non 10 come successivamente progettato dal network, apre a possibili ricorsi da parte di altre emittenti. Che dicono di non avere presentato offerte migliori non avendo saputo che fossero disponibili tutti questi spazi.

DAZN sta concorrendo anche per i diritti sulla Champions League. Una battaglia serrata che vede il network in trattativa per una sublicenza con Mediaset, che ha l’esclusiva in Italia per i prossimi 3 anni del massimo torneo europeo per club. Se i colloqui porteranno a un accordo sulla Champions, e la Uefa non opporrà alcun veto come in suo potere, DAZN spodesterà definitivamente i canali satellitari definendo il nuovo corso del calcio in tv.

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