L’impresa della nazionale del basket 3×3 femminile: l’Italia torna alle Olimpiadi

Nel preolimpico di Debrecen, le cestiste hanno conquistato allo scadere il pass per Tokyo. Le donne mancavano l’appuntamento olimpico da Atlanta ’96

Dopo l’ultima partecipazione ad Atene 2004 – allora fu argento – il basket azzurro rivede i Giochi olimpici grazie alle ragazze del 3×3 femminile che ha conquistato il pass per Tokyo 2020 battendo nel preolimpico di Debrecen con il risultato di 12-13 i padroni di casa dell’Ungheria. Una vittoria arrivata allo scadere, grazie al canestro di Raelin D’Alie messo a segno sulla sirena. «È un sogno che si realizza: credeteci ai sogni», ha commentato a fine gara il tecnico Andrea Capobianco. Per le donne della pallacanestro, l’ultimo appuntamento con i Giochi Olimpici era stato nel 1996, ad Atlanta. «Siamo un bonsai, ma vogliamo diventare un Baobab». Nell’ambiente della pallacanestro, la frase pronunciata nel 2010 ad Ankara da un dirigente di FIBA, la federazione internazionale di pallacanestro, durante il primo board dedicato al 3×3 è ormai storia.


La giovane disciplina è cresciuta in poco tempo e nel 2018 l’Italia era riuscita a portarsi a casa anche un Mondiale. Per il basket 3×3 internazionale sarà inoltre la prima partecipazione a una Olimpiade. E lo sarà anche per le azzurre Chiara Consolini, Giulia Rulli, Sara Madera e Raelin D’Alie, trascinatrice della partita di ieri, che a ha messo a segno il punto che sullo scadere ha consegnato la vittoria alla nazionale italiana. D’Alie, originaria del Wisconsin, ma con nonni italiani, è ormai da anni il volto del 3×3 a livello mondiale. Tanto che la FIBA l’ha scelta come testimoniale della disciplina e voce dell’inno del 3 contro 3. «Siamo sotto choc! Italia, questa è per te, qualificarci era un sogno e ora ce ne aspetta un altro», ha detto ieri D’Alie, dopo una carriera giocata nel 5 contro 5. L’Italia del Basket si riprende così i Giochi olimpici, insieme a Russia, Cina, Mongolia e Romania, già qualificate per Tokyo.


Immagine copertina | Credits FIBA

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