La Sardegna non è più blindata, Solinas apre la regione ai turisti anche senza Green pass

Il governatore Solinas non rinnova l’ordinanza e “libera” anche bar e ristoranti dagli obblighi sulla capienza. In arrivo il nuovo Dpcm con le regole del Certificato Verde Covid-19

La Sardegna è libera. Il presidente della Regione Christian Solinas ha deciso di non prorogare l’ordinanza in scadenza ieri che disponeva i controlli agli arrivi. Da oggi quindi nell’isola valgono le regole per gli spostamenti tra regioni in zona bianca. E di conseguenza decade l’obbligo di registrazione prima dell’imbarco nella sezione “Nuovo coronavirus” dell’homepage del sito della Regione o attraverso la app Sardegna Sicura. Solinas ha deciso di non rinnovare l’ordinanza anti Covid anche perché il primo luglio entrerà in vigore il Green Pass: il nuovo Dpcm di Mario Draghi dovrebbe essere firmato entro la fine di questa settimana. Intanto però potrebbero arrivare alcune restrizioni per i passeggeri in arrivo dalla Gran Bretagna, dove intanto il contagio ha ripreso vigore a causa della variante Delta di Sars-CoV-2. Il governatore della Sardegna ha anche lasciato scadere senza rinnovo l’ordinanza di due settimane fa che riportava prescrizioni a ristoranti e bar sulla capienza nei locali calcolata in base ai metri cubi d’aria per persona. Nel frattempo manca appunto solo la firma del premier al nuovo Dpcm che regolerà il Certificato Verde Covid-19. La bozza del decreto ministeriale è composta da 19 articoli e 6 allegati in cui sono definite le modalità di attuazione del Green Pass con Qr Code che sarà necessario per gli spostamenti tra i paesi Ue, tra regioni rosse e arancioni e per assistere a spettacoli, matrimoni, congressi, ricevimenti e cerimonie religiose.


Green Pass: il nuovo Dpcm con le regole del Certificato Verde Covid-19

La definizione delle regole del Certificato Verde Covid-19 comporta che il Green Pass sarà necessario solo ed esclusivamente per le finalità indicate nel nuovo Dpcm. Questo significa che nessun altro privato potrà richiederne l’esibizione. Che si potrà effettuare in due modi: stampandolo e portandolo con sé oppure scaricandolo sul telefonino e mostrandolo a richiesta. Introdotto dal decreto anti-Covid del 22 aprile 2021, poi modificato dal decreto del 18 maggio, per averlo ci si potrà collegare al sito internet del Digital Green Certificate gestito da Sogei che sarà interconnesso con gli altri siti europei e potrà scambiare e confrontare i dati. Il sito emetterà e verificherà la certificazione verde Covid-19 dopo aver verificato l’identità del cittadino attraverso la tessera sanitaria. Il sito avvertirà il cittadino tramite sms e/o un messaggio di posta elettronica che è possibile scaricarlo. Il Certificato Verde Covid-19 sarà disponibile anche sulla app Immuni e sul fascicolo sanitario elettronico. In questo modo potranno consultarlo i medici di famiglia, i pediatri e i farmacisti. Poi arriverà anche sull’app IO, non appena saranno risolte le problematiche segnalate dal Garante della Privacy. E avrà una validità di nove mesi dalla vaccinazione, sei mesi dalla guarigione da Covid-19, 48 ore dal test del tampone negativo. Se si diventa positivi al coronavirus Sars-CoV-2 verrà revocato.


La bozza del nuovo decreto ministeriale sul Green Pass

Il Green Pass potrà essere controllato dalle forze dell’ordine e dai pubblici ufficiali, ma anche dagli addetti dei locali pubblici, dai gestori degli eventi pubblici o dai responsabili della sicurezza delle Rsa. Un’app che si chiamerà “Verifica C19” permetterà il controllo del Qe code e, in tempo reale, la presenza nel database del sito Digital Green Certificate. Tra i “controllori” del Certificato verde Covid-19 ci saranno anche i responsabili delle strutture ricettive (alberghi, hotel, pensioni) e dei pubblici esercizi. Questo fa pensare che l’uso potrebbe essere esteso nei prossimi mesi. Ovvero proprio a hotel, discoteche e locali quando sarà il momento di aumentarne la capienza. Il Corriere della Sera spiega oggi che secondo la bozza del Dpcm il certificato verde sarà anche in formato digitale: per ottenerlo basterà collegarsi al sito web dedicato, ora in fase di ultimazione e gestito da Sogei, che emetterà la certificazione in connessione con la piattaforma europea. Un sms o una mail forniranno poi un codice che, assieme al numero della tessera sanitaria e allo Spid, permetterà di generare un “Qr code” valido per i controlli e che potrà essere salvato direttamente sul telefonino o stampato su carta. Si troverà anche sull’app Immuni. Per quanto riguarda l’app IO si devono attendere i chiarimenti richiesti dal Garante per la Privacy. Chi è meno tecnologico potrà rivolgersi al proprio medico di famiglia: il Qr code sarà presente anche sul fascicolo sanitario elettronico.

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