Ddl Zan, Cecilia Strada fa coming out: «Sono bisessuale, lo dico per sostenere i diritti delle persone lgbtq+»

«Mi sono innamorata di uomini e donne. Non avevo mai considerato di dichiararlo in pubblico perché per me è una cosa totalmente naturale e davanti a una cosa naturale mi aspetterei reazioni tipo “Embè? E a noi cosa frega?”», ha spiegato

Cecilia Strada, ex presidente di Emergency e figlia di Gino Strada, in occasione del mese del Pride, dichiara per la prima volta in pubblico di essere bisessuale. «Lo so da quando avevo tredici anni, da allora mi sono innamorata di uomini e di donne, o ancora meglio. Mi sono innamorata di persone e, solo dopo ho fatto attenzione al colore dei capelli, degli occhi, o al genere. Non avevo mai considerato di dichiararlo in pubblico più che altro perché per me è una cosa totalmente naturale e davanti a una cosa naturale mi aspetterei reazioni tipo “Embè? E a noi cosa frega?”. E perché non credo di essere così importante da spostare sensibilità».


Adesso, alla luce del dibattito sul ddl Zan, ovvero sulla legge contro l’omotransbifobia che il centro-destra sta provando ad osteggiare in Senato, ha sentito l’esigenza di farsi avanti, di sposare attivamente questa battaglia. E di farlo in prima fila, mettendoci la faccia, senza esserne spettatrice: «Visti i chiari di luna, visto quanto è difficile ancora oggi vedere riconosciuti i diritti delle persone Lgbtiq+, visto che in questa battaglia “il privato è politico”, ho deciso di dirlo. Tutto qui». «Non mi interessa di chi ti innamori», «Embè, e a me cosa me ne frega?», questo il tenore dei commenti al suo post. Esattamente come si aspettava (e sperava) Cecilia Strada.


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Foto in copertina: FACEBOOK/CECILIA STRADA

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