Un prete di Genova mette alla porta i No Vax: «Per loro niente letture in chiesa, devo tutelare la salute»

La decisione di don Massimiliano per i fedeli della chiesa di Santa Zita: «La parrocchia ha il dovere di stabilire regole per la salute di tutti»

In troppi nella chiesa di Santa Zita a Genova ostentavano di non aver ricevuto il vaccino né di volersi sottoporre alla somministrazione del farmaco anti Covid. Così don Massimiliano Moretti, parroco nel cuore di Genova, ha deciso che «in nome della salute di tutti» chi non è immunizzato eviterà di «leggere nelle messe e di usare i microfoni per cantare». La decisione del sacerdote è stata comunicata dallo stesso account Facebook della chiesa, provocando dissensi tra i parrocchiani che lo accusano di violare la libertà delle persone o di «avere la vocazione dell’alpino» riferendosi alla sua «adorazione del generale vaccinale» Francesco Paolo Figliuolo.


Don Massimiliano, che anche cappellano del lavoro e responsabile del percorso diocesano di Formazione Politica, ha quindi risposto alle accuse. «La parrocchia ha il dovere di stabilire delle regole per tutelare la salute di tutti», scrive il prete nel post di replica. «Finché lo Stato lo permette ognuno è libero di fare ciò che vuole, tuttavia, nel rispetto della salute di tutti, chiedo che fin da adesso, coloro che non si sono vaccinati evitino di fare i lettori nelle messe o di usare microfoni per cantare, pregare o per altri usi». Tra i commenti, in diversi tra parrocchiani del social network sottolineano al parroco che «anche chi è vaccinato può contagiarsi» o addirittura chiede al prete «cosa ne pensa delle morti da vaccino».


«Io non sono uno scienziato e non posso obbligare nessuno a fare il vaccino», ribadisce don Massimiliano, «ma è un mio dovere pensare alla salute di tutti, soprattutto dei tanti anziani che frequentano Santa Zita. Per questo ho deciso, anche di fronte alle notizie che arrivano sulla variante Delta e la sua contagiosità, di limitare al massimo i rischi. Se fosse per me», prosegue il prete, «tutti dovrebbero fare il vaccino per rispetto degli altri. Il vaccino non è un atto di egoismo ma di altruismo, è un modo per salvaguardare la salute di chi ci sta intorno».

I commenti complottistici

La scelta di don Massimiliano ha ricevuto anche il plauso di alcuni fedeli, che ne rimarcano il senso di responsabilità, ma non sono mancati commenti no vax e complottisti contro il prete. Tra i messaggi: «Il cristianesimo è ridotto all’idolatria di questo regime terapeutico», oppure «L’unica situazione che può comportare rischi reali se non si usa la mascherina può essere quella del coro perché si canta vicini e a voce alta». Nonostante lo scontro, don Massimiliano non cede e chiede solo di far girare il messaggio, conscio dei danni sanitari e sociali che il virus ha provocato nel quartiere della parrocchia che guida.

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