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Di Maio e Fico a cena da Grillo. Conte manda giù l’apertura del garante: «Ma i miei punti fermi restino». 3 giorni per evitare la scissione

03 Luglio 2021 - 17:03 Redazione
L'ex premier, fanno notare le fonti a lui vicine, valuta positivamente il tentativo di mediazione in atto, che sarebbe nata venerdì sera durante una cena del Garante con Di Maio e Fico

Una cena di Beppe Grillo con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico: è l’incontro che ieri 2 luglio, a Marina di Bibbona, avrebbe aperto la via alla mediazione all’interno del Movimento 5 stelle dopo una settimana di alta tensione. L’incontro toscano del fondatore del M5s con il ministro degli Esteri e il presidente della Camera ha infatti preceduto il post su Facebook, pubblicato durante il match Italia-Belgio, con cui Grillo ha sospeso la votazione del direttivo e incaricato un comitato di sette persone, inclusi gli stessi Di Maio e Fico, di una mediazione su Statuto, Carta dei valori e Codice etico. Sabato fonti vicine a Giuseppe Conte hanno fatto sapere che l’ex premier ha aperto uno spiraglio, dicendosi a favore del tentativo di mediazione per rilanciare il Movimento 5 stelle ed evitare scissioni, a patto però che restino saldi alcuni principi fondamentali.

L’ex premier, fanno notare le fonti a lui vicine, non può che valutare positivamente il tentativo di mediazione in atto, dal momento che lui stesso ha sempre lavorato per trovare una sintesi e per evitare spaccature e scissioni. Ben venga quindi il tentativo proposto da Grillo, di cui Conte era stato preventivamente informato, se utile a rilanciare il M5s e a dar vita a un nuovo corso, tenendo fermi però quei principi fondamentali su cui si è già espresso con chiarezza e sui quali non intende trattare. «Oggi ho ricevuto dai gruppi parlamentari una richiesta di mediazione in merito agli atti che dovranno costituire la nuova struttura di regole del MoVimento 5 Stelle (Statuto, Carta dei valori, Codice Etico) – aveva scritto il garante M5s, spiegando di aver deciso «di individuare un comitato di sette persone che si dovrà occupare delle modifiche ritenute più opportune in linea con i principi e i valori della nostra comunità». Comitato che «dovrà agire in tempi brevissimi», aveva scritto.

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