Vaccini, il Lazio anticipa via sms la seconda dose con AstraZeneca. Gli esperti: «Non ha senso»

La Regione manda un messaggio a chi ha partecipato agli Open Day a maggio e giugno. L’immunologa Viola: «La seconda dose va fatta con Pfizer o Moderna. Vogliono consumare le scorte?»

La Regione Lazio anticipa la seconda dose del vaccino contro Covid-19 con AstraZeneca. E invia a chi ha partecipato agli Open Day di maggio e giugno un sms per invitarli a cambiare la data di prenotazione. Mentre il ministero della Salute aveva deciso che i richiami fossero effettuati con Pfizer o Moderna. Regalando in cambio uno “sconto” sul richiamo: si potrà effettuare entro il 56esimo giorno dalla prima dose senza aspettare i 77 previsti per la vaccinazione eterologa. In più, torna anche a somministrare Johnson & Johnson. Anche se gli esperti come l’immunologa Antonella Viola criticano la decisione presa da Alessio D’Amato e Nicola Zingaretti: «Non ha alcun senso perché la seconda dose va fatta con i preparati a mRNA. Vogliono consumare le scorte di vaccino?».


Tutto comincia sabato 3 luglio, quando sui telefoni cellulari di chi ha partecipato agli Open Day di maggio e giugno (in tutto 130 mila persone): “Egregio ****, il suo appuntamento per la seconda somministrazione con vaccino AstraZeneca può essere anticipato, se lo desidera, fino al 56 giorno dalla prima somministrazione, sempre con vaccino AstraZeneca. Per confermare risponda Vacc1001 da questo cellulare entro e non oltre 24 ore dalla ricezione del presente messaggio. Nel caso di conferma riceverà un Sms con il nuovo appuntamento entro pochi giorni. In caso di non risposta rimarrà valido l’appuntamento in essere”. Come sappiamo, è possibile ricevere il vaccino Vaxzevria se si firma un modulo di consenso informato approntato dal ministero della Salute. Ma nel messaggio della Regione di questa spiegazione non c’è alcuna traccia.


In più moltissimi utenti dopo aver inviato la risposta ricevono un alert: “non consegnato”. Per questo il giorno dopo, domenica 4 luglio, la Regione invia da un altro numero di telefono un nuovo messaggio in cui invia un link a una pagina del sito ufficiale per confermare la seconda somministrazione. L’iniziativa di via della Pisana ha successo: l’assessore regionale D’Amato dichiara che hanno aderito all’iniziativa 50 mila utenti, pari al 38% della platea degli interessati. La circolare del ministero del resto è chiara: «Ferma restando la indicazione prioritaria di seconda dose con vaccino a mRNA qualora un soggetto di età inferiore ai 60 anni, pur a fronte di documentata e accurata informazione fornita dal medico vaccinatore, rifiuti il crossing, può essere somministrata la seconda dose di Vaxzevria».

Il pasticcio della seconda dose con AstraZeneca nel Lazio

Ma intanto sulla pagina facebook Salute Lazio gestita dalla Regione arrivano in molti a chiedere cosa stia succedendo: c’è chi si lamenta di non aver ricevuto l’sms e chi dice che invece non è riuscito a rispondere. Tanto che poche ore dopo la Regione è costretta a inviare il secondo messaggio che permette di prenotarsi cliccando sul link. E ad aumentare da 24 a 48 ore il tempo utile per rispondere. E ancora: l’esatta data del richiamo non viene comunicata. E anche il centralino dedicato non ha risposte precise da dare a chi telefona per chiedere informazioni.

Tanto che alla fine su Facebook l’immunologa Antonella Viola sbotta: «La regione Lazio sta invitando i giovani ad anticipare la seconda dose e fare subito AZ. Questo non ha alcun senso perché per le persone under 60 è consigliabile, come da indicazioni ministeriali, fare come seconda dose un vaccino a mRNA. Inoltre, sappiamo che l’efficacia maggiore del vaccino AZ si ha se la seconda dose (AZ) si somministra dopo 12 settimane. Perché quindi anticipare la seconda dose? Probabilmente per consumare le scorte di vaccino… Il mio consiglio ai giovani del Lazio (che mi stanno scrivendo sconcertati) è di rispettare i tempi e le indicazioni ministeriali e non farsi tentare dalla fretta».

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