Dal 19 luglio Londra accoglie i vaccinati senza quarantena. L’appello degli scienziati a Johnson: «Esperimento pericoloso, rinviare le riaperture»

Oltre al via libera dalla quarantena (anche per i turisti italiani), dal 19 luglio nel Regno Unito non sarà più obbligatorio tenere la mascherina nei luoghi chiusi e rispettare il distanziamento

Nelle ore in cui la Francia si prepara a misure restrittive per i viaggi in Spagna e Portogallo, il Regno Unito spalanca le porte in entrata per tutti i vaccinati contro Covid-19. Nonostante la minaccia della variante Delta, il piano di alleggerimento messo in atto da Boris Johnson continua, annunciando l’ufficiale abolizione della quarantena cautelare per tutti i residenti del Regno Unito che siano totalmente vaccinati e che tornino sull’isola dopo un viaggio all’estero. «Per chi viaggia tra Regno Unito e oltre 100 Paesi inclusi tuttora nella lista arancione non sarà più richiesta alcuna quarantena cautelare»: l’annuncio del ministro dei Trasporti Grant Shapps, dato oggi formalmente alla Camera dei Comuni, entrerà in vigore dal 19 luglio e riguarderà anche i cittadini inglesi di ritorno dall’Italia.


L’appello degli scienziati: «Pericoloso esperimento»

L’effetto della variante Delta nel Regno Unito ha già provocato un aumento di contagi del 64% , con il record di oltre 7.700 casi in un giorno, dato che non si registrava dal 25 di febbraio. È per questo che il piano di riapertura di Boris Johnson previsto per il 21 giugno scorso è slittato alla data del 19 luglio, con il primo ministro inglese intenzionato a non rinunciare alle libertà promesse da tempo ai cittadini. Tra poco più di 10 giorni i locali notturni riapriranno i battenti, le persone non saranno più obbligate ad indossare la mascherina al chiuso nei locali pubblici, non sarà più obbligatorio l’uso della mascherina al chiuso nei locali pubblici e non si dovrà più mantenere il distanziamento di sicurezza.


«Il governo ha dovuto affrontare una scelta difficile» aveva detto Johnson a pochi giorni dalla data del 21, «andare avanti con la fase quattro di riaperture il 21 giugno, con la possibilità molto concreta che il virus superi i vaccini causando migliaia di morti che altrimenti si sarebbero potute evitare, oppure dare al sistema sanitario qualche settimana in più per somministrare i vaccini a chi ne ha bisogno». I giorni sono trascorsi e la minaccia della Delta non solo è rimasta nel Regno Unito ma ha presto raggiunto buona parte dell’Europa. È per questo che oltre 100 esperti mondiali hanno inviato una lettera, pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet, per chiedere al premier britannico Boris Johnson di ritardare le riaperture previste per luglio, definite «pericolose e premature». Quello a cui secondo gli scienziati si sta andando incontro è il rischio di causare milioni di infezioni e di «suscitare nei pazienti problemi cronici e disabilità legati al long Covid».

«Una trasmissione non mitigata colpirà soprattutto i bambini non vaccinati e i giovani», continuano gli oltre 100 professori, «stime preliminari suggeriscono che questa strategia potrebbe fornire un terreno fertile all’emergenza di varianti resistenti ai vaccini senza contare l’impatto sui servizi sanitari che non hanno ancora recuperato dalle ondate precedenti». Una strategia altamente pericolosa, infine, anche per le comunità più svantaggiate «e che quindi sono più a rischio Covid-19. Le persone più vulnerabili verranno colpite in maniera come sempre sproporzionata». Per questi motivi gli scienziati definiscono la scelta di Johnson «non etica e illogica» chiedendo di far cessare subito «il pericoloso esperimento».

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