«Si addormenta sotto il sole ma non si ustiona, la ThyssenKrupp lo assume»: polemica sulla satira di Lercio

La rabbia dei famigliari delle vittime: «Su queste morti non c’è alcun diritto di satira, vergogna»

Un’«ultima ora» del sito dove si sbeffeggiano gli operai morti con l’immagine di una persona stesa in spiaggia a prendere il sole e la scritta «Si addormenta sotto il sole ma non si ustiona e la ThyssenKrupp lo assume come operaio». Fa polemica la satira del giornale online Lercio sul rogo della Thyssen, che causò la morte di sette operai il 6 dicembre 2007 in un grave incidente sul lavoro, e scatena la rabbia dei famigliari delle vittime. «Su queste morti non c’è alcun diritto di satira, non dovevano azzardarsi a scrivere queste schifezze sui nostri figli», dice Rosina Platì, mamma di Giuseppe Demasi, una delle vittime.


«A tutto c’è un limite», aggiunge Antonio Boccuzzi, l’unico sopravvissuto all’incendio del 2007 e poi parlamentare. «Non sono davvero in grado di apprezzare, semmai ce ne fosse, l’ironia o la presunta satira di questa pubblicazione». «È una vergogna e mi auguro che la polizia postale intervenga per rimuovere la pagina, qualora non venisse fatto autonomamente», sottolinea anche Massimiliano Quirico, direttore dell’associazione Sicurezza e Lavoro che da anni affianca i famigliari della Thyssenkrupp nella battaglia per la sicurezza sul lavoro. «È una mancanza di rispetto per le vittime, i loro familiari e i compagni di lavoro, oltre che per le migliaia di persone che ogni anno muoiono o si infortunano sul lavoro in Italia».


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