Scuola, Cts: «Il ritorno in presenza è fondamentale: si varino misure per vaccinare insegnanti e personale»

Secondo gli esperti del Cts il ritorno in classe è essenziale non solo per la formazione, ma anche per lo sviluppo psicologico dei giovani. Sono ancora 221mila i componenti del personale scolastico a non essersi vaccinati

Il Cts ritiene «assolutamente necessario» dare priorità alla didattica in presenza per il nuovo anno scolastico, non solo per la qualità della formazione, ma anche per lo sviluppo psicologico dei ragazzi. Questo quanto contenuto nel testo del verbale del Comitato tecnico scientifico che tenta di dare delle risposte ai quesiti posti dal ministero dell’Istruzione. E dal momento che il rientro in presenza è valutato come fondamentale, il Cts sostiene l’importanza e la necessità di varare un piano per la vaccinazione anti-Covid degli insegnanti e del personale scolastico. Le autorità scientifica raccomandano comunque il distanziamento interpersonale e, ove non possibile, l’uso di mascherine di tipo chirurgico al chiuso.


Quanti componenti del personale scolastico non sono ancora vaccinati in Italia?

Secondo il report settimanale della struttura commissariale per l’emergenza Covid, guidata dal generale Figliuolo, sono ancora oltre 221mila i componenti del personale scolastico in Italia (docenti e personale ATA) che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino anti-Covid, il 15,5% del totale appartenenti alla categoria. La settimana scorsa, invece, erano 223mila. Questo significa che nell’arco degli ultimi 7 giorni meno di 2.000 persone che fan parte del personale scolastico italiano si sono sottoposte a vaccinoprofilassi. In compenso, quasi l’85,5% del personale scolastico italiano risulta esser coperto da almeno una dose di vaccino anti-Covid, così come riferito dal ministro della Salute Speranza nei giorni scorsi. Si attesta invece al 78,2% la percentuale di docenti e personale Ata che ha completato il ciclo vaccinale.


Foto in copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Leggi anche: