Striscione degli ultrà della Lazio contro Hysaj, la condanna del club: «Episodio vergognoso, non ci faremo intimidire»

La società in una nota: «Non c’è spazio nel nostro mondo per chi usa toni violenti e aggressivi»

Dopo gli insulti social e lo striscione apparso ieri nella notte a Roma contro il terzino della Lazio Elsejd Hysaj, “reo” di aver intonato Bella Ciao durante una cena durante il ritiro estivo pre-campionato il cui video è stato successivamente pubblicato sui social, il club biancoceleste è intervenuto sulla questione prendendo nettamente le distanze dagli attacchi contro il terzino e dalla politicizzazione della tifoseria laziale, opera di alcuni ultrà. «La Società Sportiva Lazio condanna fermamente il vergognoso striscione contro il calciatore Elseid Hysaj – si legge nella nota ufficiale -. Non è il primo episodio di questo tipo, si legge in una nota diffusa dalla società». Nel comunicato il club biancoceleste ribadisce che non starà mai «dalla parte di chi nega i valori dello sport», restando invece, «senza indugio dalla parte del nostro atleta e di tutti gli altri calciatori impegnati in queste settimane nel ritiro precampionato». Il club biancoceleste infine ribadisce: «Prendiamo nettamente le distanze da chi vuole strumentalizzare per fini politici questa vicenda che danneggia la squadra, tutti i tifosi laziali e la Società. Non ci faremo intimidire da chi usa toni violenti ed aggressivi: per loro non c’è alcuno spazio nel nostro mondo».


Gli insulti social e lo striscione contro Elsejd Hysaj

Dopo il video circolato negli scorsi giorni in cui il terzino biancoceleste Elsejd Hysaj cantava Bella Ciao è arrivata la risposta di alcuni ultrà di estrema destra della Lazio. Uno striscione esposto sul ponte di Corso Francia lo chiama direttamente in causa: «Hysaj verme, la Lazio è fascista». Lo striscione è firmato dagli Ultras della Lazio. Hysaj aveva cantato durante una cena in ritiro la canzone dei partigiani, che conosceva, secondo alcune spiegazioni poi trapelate sul web, a causa della sua passione per la serie tv La casa di carta. La reazione degli ultrà laziali, dopo la pubblicazione del video girato dal compagno di squadra Luis Alberto, era stata piuttosto netta: «Magari si spacca tutto» aveva scritto qualcuno. «Se cantavi l’inno della Roma era meglio» aveva aggiunto un altro. Altri si chiedevano se il malcapitato Hysaj fosse stato informato che la tifoseria biancoceleste sia spesso associata all’estrema destra: «Ma lo sa di non essere a Livorno?». Il filmato era stato successivamente rimosso. Un gruppo di tifosi aveva anche cercato un confronto con il calciatore nel ritiro dei biancocelesti ad Auronzo di Cadore.


Tra gli altri aveva parlato all’AdnKronos anche Franchino alias Franco Costantino, storico capo degli ultrà della Lazio: «Storicamente la nostra è una tifoseria di estrema destra, e questo lo dichiaro anche con orgoglio. Quel Bella Ciao cantato con la maglia della Lazio è una cosa fuori dal mondo. Hysaj ha sbagliato, non ci sono scusanti. Non credo alla favola che poteva non sapere il senso di quella canzone. È straniero ma ci siamo informati, il padre era un operaio vissuto qui e lui qui è cresciuto. Chiunque viva in Italia non può ignorare il peso di una canzone politicizzata qual è Bella Ciao». Ma molti tifosi laziali, imbarazzati e riluttanti davanti a queste dichiarazioni e dalla definizione «fascista» dell’intera squadra e dell’intera tifoseria han chiesto a gran voce al club di prendere le distanze dagli insulti contro il giocatore. E così è stato.

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