Draghi apre il G20 della cultura al Colosseo: «Cruciale per far ripartire il Paese. La conservazione del patrimonio non sia immobilismo» – Il video

Il premier ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una maggiore sostenibilità ambientale e ha ricordato che nel Piano nazionale di ripresa e resilienza 7 miliardi di euro sono destinati ai settori di viaggi e turismo

«Il sostegno alla cultura è cruciale per la ripartenza del Paese»: il premier Mario Draghi poco dopo le 19 è arrivato nella suggestiva cornice del Colosseo per l’apertura del G20 della Cultura, in programma oggi 29 luglio e domani a Roma, dicendosi «molto orgoglioso che questo debutto avvenga in Italia». «Storia e bellezza sono parti integranti dell’essere italiani. Quando il mondo ci guarda, vede prima di tutto arte, musica e letteratura. Voglio quindi ringraziare chi lavora nei nostri teatri, nelle nostre biblioteche e nei nostri musei. Perché la riscoperta del passato è condizione necessaria per la creazione del futuro». Ma la conservazione del patrimonio, ha detto Draghi, seduto al fianco del ministro della Cultura Dario Franceschini, «non deve essere sinonimo di immobilismo. È per questo che agli investimenti associamo un programma di riforme e semplificazioni. Dobbiamo permettere ai nostri giovani di liberare le proprie energie e il proprio dinamismo». E promuovere l’uso della tecnologia, «ad esempio nella digitalizzazione di archivi e opere d’arte. Perché l’Italia sia, allo stesso tempo, custode di tesori e laboratorio di idee». Durante il suo intervento il premier ha anche citato il record di siti, 58, inseriti nella lista del patrimonio dell’Unesco: «Qualche giorno fa, scherzando con il ministro Franceschini, ho detto che sarebbe da considerare l’intero Paese come sito Unesco».


Nel Pnrr 7 miliardi per viaggi e turismo

Draghi ha però sottolineato che la tutela del patrimonio «richiede anche maggiore sostenibilità ambientale. In Italia, più di dieci siti Patrimonio dell’Umanità sono in pericolo per l’innalzamento del livello del mare. Il rischio di alluvioni minaccia tra il 15 e il 20% dei beni culturali del nostro Paese. Dobbiamo agire subito, perché le generazioni di domani possano godere dei tesori che noi ammiriamo oggi». Il premier ha menzionato lo stop al passaggio delle grandi navi davanti alla Basilica di San Marco a Venezia e nel canale della Giudecca, come anche le misure di sostegno alle categorie più colpite. Il settore dei viaggi e del turismo, ha detto Draghi ribadendo che il sostegno alla cultura è cruciale per la ripartenza del Paese, «vale il 13% del prodotto interno lordo e impiega in maniera diretta o indiretta tre milioni e mezzo di persone. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato dall’Unione Europea, investiamo in queste attività quasi 7 miliardi di euro».


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