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Tokyo 2020, incredibile Paltrinieri: sfiora la vittoria negli 800 un mese dopo la mononucleosi. È argento

29 Luglio 2021 - 05:07 Redazione
tokyo 2020 gregorio paltrinieri argento nuoto
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La gara vinta da Finke in rimonta. L'azzurro: «Ero un Dio, vincevo tutto, dopo la malattia ho dovuto ricominciare dal basso»

Gregorio Paltrinieri è medaglia d’argento negli 800 stile ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. La gara è stata vinta dall’americano Robert Finke, che ha chiuso con soli 24 centimetri in meno dell’azzurro. Bronzo all’ucraino Mykhailo Romanciuk. Quarto il tedesco Florian Wellbrock. Paltrinieri, tornato alle gare dopo aver contratto la mononucleosi, è partito fortissimo già dalle prime bracciate ma ha subito alla fine la rimonta di Finke, andato a prendersi l’oro con una velocissima ultima vasca e terminando in 7’41″87. «Dopo la mononucleosi ho avuto paura di tutto – ha detto l’azzurro a RaiSport – Ero un Dio, vincevo tutto, mi sono dovuto fermare un mese e ricominciare dal basso. Un mio carissimo amico ieri sera mi ha scritto: queste finali si fanno col cuore, non con la testa. Ho seguito il suo consiglio».

L’argento miracoloso di Paltrinieri a Tokyo 2020

«Dire che è un miracolo è poco, neanche io ci avrei scommesso. È bellissimo», ha concluso. Poi l’azzurro ha lanciato la sfida per le prossime gare: «Ho ritrovato le mie sensazioni: sono venuto qui per fare tre gare, dopo gli 800, i 1500 e la 10 chilometri, e ora sono sulla buona strada. Oggi sono un altro Greg rispetto a quello che in allenamento non si ritrovava – dice l’azzurro a RaiSport – Ho bisogno di un punto di appoggio, e invece negli ultimi mesi non mi sentivo più un supereroe. Ma oggi ho nuotato in modo diverso: sarà difficile, soprattutto nei 1.500, ma ora ci sono».

L’azzurro, reduce da una mononucleosi, ha raccontato in conferenza stampa che dopo gli Europei di Budapest a maggio «mi sentivo benissimo, ho vinto 5 medaglie facendo fatiche su fatiche. Poi tutto si è sgretolato in un secondo, avevo la febbre tutte le sere e niente era più sicuro, neanche venire qua perché i sintomi possono durare all’infinito e io ho davvero temuto il peggio, sull’essere qui oggi non ci avrei messo un euro. Avevo zero aspettative, fino all’altro ieri le sensazioni erano solo negative, non c’è mai stato un punto di appiglio e tutti i giorni mi lamentavo che qualcosa non andava. Sono stato fortunatissimo a entrare in finale e lì ho pensato che non dovevo ragionare e fare previsioni».

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