Giustizia, misure più dure per gli ex violenti. Annibali (Iv): «Arresto in flagranza per chi viola i divieti di avvicinamento»

«Da oggi c’è una difesa in più per le vittime di maltrattamenti e di atti persecutori», ha commentato la prima firmataria dell’emendamento

«Da oggi c’è una difesa in più per le vittime di maltrattamenti e di atti persecutori». A dirlo è la deputata di Italia Viva Lucia Annibali, commentando la novità dell’arresto in flagranza per i mariti, ex mariti o compagni violenti che violano i provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Violazioni che dal 2001 sono perseguite come reati autonomi e non più come aggravanti, ma che non prevedevano l’arresto il flagranza. Il passo avanti è stato fatto dopo l’emendamento a prima firma di Annibali alla riforma del processo penale a cui il governo Draghi e il relatore Franco Vazio hanno dato parere favorevole e che verrà approvato in Commissione Giustizia oggi 30 luglio. Prima di ora, l’arresto in flagranza era previsto solo per i maltrattamenti contro i familiari e i conviventi, e anche per il reato di stalking.


La norma darà un’ulteriore garanzia alle vittime di violenza

«Sono situazioni» – ha commentato Annibali, lei stessa vittima di violenza dopo un’aggressione con l’acido dall’ex fidanzato nel 2013 – che purtroppo si sono verificate di frequente negli episodi di violenza verso le donne da parte di ex mariti o ex compagni». L’arresto il flagranza evita quindi che dalla minaccia l’ex passi ai fatti che possono avere conseguenze tragiche. «La norma, che colma un vulnus del Codice Rosso», ha detto la capogruppo in Commissione Giustizia. «In questo modo – spiega – si darà una ulteriore garanzia alle vittime, che spesso vengono a trovarsi in situazioni di pericolo, impedendo che le minacce e i maltrattamenti vengano reiterati».


Aumentano i casi di violenza domestica che sfociano nei femminicidi

Continua purtroppo a essere molto alto il numero donne vittime di femminicidio nel nostro Paese. In base ai dati forniti dal Viminale, relativamente al periodo compreso tra il primo gennaio e il 25 luglio 2021 sono stati registrati «157 omicidi, con 64 vittime donne di cui 56 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 39 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner». Inoltre, secondo un report effettuato dall’Istat si è registrato un forte aumento delle violenze domestiche sfociate nel femminicidio. Nei primi sei mesi del 2020 la situazione si è aggravata con un numero di delitti pari al 45% del totale degli omicidi, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019. La percentuale poi è schizzata al 50% durante la forzata permanenza dovuta al lockdown nei mesi di marzo e aprile dell’anno scorso. Una scia di sangue proseguita senza soluzione di continuità, visto che nel 2019 il numero dei femminicidi aveva raggiunto quota 101 e nel 2018 la percentuale di uomini imputati di omicidio era stata del 93%.

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