C’è anche un consigliere regionale della Calabria tra gli arrestati questa mattina nell’inchiesta «Inter nos» su un’associazione a delinquere che manovrava appalti e contratti per l’affidamento di pulizie e acquisti di mascherine durante la pandemia di Coronavirus. 17 sono state le misure cautelari, tra cui anche dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale e il sequestro di imprese per oltre 12 milioni di euro. È finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione Nicola Paris, eletto con l’Udc alle ultime elezioni Regionali con 6.358 voti. L’inchiesta portata avanti dalla procura di Reggio Calabria ha coinvolto diverse famiglie mafiose, con l’arresto di diversi soggetti vicini alle cosche di ‘ndrangheta Serraino di Reggio Calabria, Iamonte di Melito Porto Salvo e Floccari di Locri. Secondo la procura reggina, Paris si sarebbe impegnato per confermare un funzionario considerato vicino ai clan. In questo modo l’organizzazione riusciva a condizionare gli appalti nel settore sanitario, anche legati alle sanificazioni e all’approvvigionamento delle mascherine.
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