Tokyo chiama Londra: l’abbraccio tra Mancini e Vialli e quello tra Jacobs e Tamberi sono la bellezza dello sport

Un gesto, due sogni che si realizzano. La gioia dei Gemelli del gol e dei due ori olimpici sono la fratellanza di un Paese

Due abbracci per due sogni azzurri che si avverano. Le immagini di ieri della gioia di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, dopo la conquista degli ori nei 100 metri piani e nel salto in alto, sono accomunate a quelle di una recente memoria già scolpita negli annali dello sport italiano, avvenute a Wembley tra i “Gemelli del gol”: il Ct della Nazionale italiana Roberto Mancini e Gianluca Vialli. Compagni, fratelli d’Italia, uniti in un abbraccio che assume i contorni dell’unione di un Paese intero. Le vittorie degli Azzurri a Euro 2020 e quelle dei due atleti ai Giochi di Tokyo 2020 hanno portato all’Italia non soltanto orgoglio sportivo, ma anche un senso di condivisione. Dietro quegli abbracci c’è l’obiettivo raggiunto, il sacrificio per ottenere qualcosa che rende eterni superandosi. Nel caso della festa calcistica, le lacrime di Mancini sulla spalla dell’ex compagno di squadra e amico di una vita sono la dimostrazione di un legame che si rinnova negli anni nonostante e difficoltà personali sopraggiunte col tempo, sfogate nella conquista sul prato dello stadio londinese di un titolo che mancava dal 1968. Nell’ultimo, bellissimo, caso della coppia Jacobs-Tamberi, cinque anni di preparazione dopo colpi bassi, come l’infortunio del saltatore, e miglioramenti, col lavoro anche psicologico dello sprinter. Probabilmente occorreranno giorni per metabolizzare la bellezza di quelle immagini, arrivate dopo la pandemia di Covid che ancora il Paese sta affrontando per certi versi, ma che è illuminata da un significato che poi è quello insito nei valori di un Olimpiade e dello sport tutto: la fratellanza.


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