Salvini candida Berlusconi presidente della Repubblica e apre a Draghi premier fino al 2023

Il leader della Lega apre alla permanenza del premier a Palazzo Chigi fino al 2023. E critica Lamorgese

Nell’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera il segretario della Lega Matteo Salvini candida Silvio Berlusconi alla presidenza della Repubblica. E così dà il via libera alla permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi fino al 2023, come aveva già detto alla Festa della Lega. «Sulla carta, noi il candidato al Quirinale l’abbiamo già. Ho sentito Silvio Berlusconi questa mattina e l’ho sentito in grande forma», dice il Capitano, che poi apre alla permanenza del premier in carica fino alla fine della legislatura: «Io dico soltanto che in questo momento Mario Draghi serve all’Italia nel ruolo di presidente del Consiglio. Il peccato è che qualche ministro non sfrutti fino in fondo il peso e la straordinaria autorevolezza di Draghi».


Nel mirino del leader del Carroccio c’è la responsabile dell’Interno Luciana Lamorgese: «Mi riferisco ai temi dell’immigrazione: io questa sera vedrò a cena l’ambasciatore tunisino, mentre il ministro (dell’Interno) mi pare che dorma». Poi detta l’agenda al governo Draghi: ««Il punto fondamentale è che noi siamo entrati in questo governo per aiutare. Ed è ovvio, assolutamente chiaro che su tante cose dobbiamo mediare, vista la mentalità statalista della sinistra, e che ci attendono passaggi complicati. Ieri Claudio Durigon ha incontrato i sindacati nella sede della Lega perché stiamo già lavorando con impegno sul futuro di quota 100, che scade a dicembre. Stiamo preparando una proposta di riforma delle pensioni che sostanzialmente non aumenta l’età pensionabile, e mi auguro che Pd e 5Stelle non si mettano di traverso. E poi ci sono ancora davanti le cartelle esattoriali: sono lì, pronte a essere spedite, cosa che noi non vogliamo».


Anche sul Green Pass Salvini sostiene di aver vinto: «Noi eravamo contrari all’obbligo vaccinale. E ora, veda un po’: l’obbligo riguarda soltanto il Green pass, non la vaccinazione. Significa che basta il tampone. E la buona notizia è che in settembre tutti bimbi entreranno in classe, vaccinati o meno, e su questo non c’è alcun dubbio. L’importante è che non ci saranno licenziamenti, né bimbi che non potranno andare a scuola e siamo lavorando per l’adozione dei test salivari. In più, è stata aumentata la capienza dei mezzi pubblici. Rispetto al caos che si prospettava, andiamo decisamente meglio».

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