Il calvario del piccolo Eitan, conteso dai parenti dopo la strage del Mottarone. L’accusa della zia: «È in ostaggio in Italia»

I legali del ramo materno hanno avviato le procedure per l’affidamento ai parenti in Israele decisione del Tribunale dei minori di Torino: «Piccolo sottratto da una famiglia che non lo conosceva»

A tre mesi dalla strage della Funivia del Mottarone costata la vita a 14 persone, non si ferma il calvario vissuto dal piccolo Eitan Biran, il bambino di 6 anni unico sopravvissuto all’incidente. Dopo le dimissioni dall’ospedale e le cure della zia paterna Aya, alla quale è stato affidato a Travacò, nel Pavese, la parte materna della famiglia che vive in Israele ha avanzato un’istanza. Di tutta risposta i legali di Aya Biran Nirko, zia e tutrice del piccolo Eitan, si dicono «sbalorditi» per le «surreali dichiarazioni, decisamente inaspettate e fuori contesto» di Gali Peri, zia materna del piccolo. «La nomina dei Nirko a tutrice di Eitan è stata disposta e confermata dai giudici tutelari competenti. La tutrice si confronta, per quando dovuto e necessario, con il giudice tutelare per il solo bene di Eitan. Non si comprende sinceramente il perché tanta acrimonia e falsità».


Le accuse dalla famiglia di Tel Aviv

E da Tel Aviv le accuse sono pesanti: «Il bambino è in ostaggio in Italia». Da Israele i componenti del ramo materno della famiglia Eitan sostengono che il piccolo sia «stato sottratto da una famiglia che non lo conosceva» e che in precedenza «non era stata a lui vicina in alcun modo». Le dure affermazioni arrivano direttamente da Peri e sono sostenute dai legali che stanno seguendo gli sviluppi da Israele. È lo stesso avvocato che rappresenta gli interessi del ramo materno ad aver annunciato in una conferenza stampa, in compagnia della zia Gali, di aver avviato le carte per l’adozione di Eitan. Che, secondo lui, dovrà tornare nel Paese perché «è ostaggio in Italia».


La contesa per l’adozione di Eitan dopo la strage del Mottarone

L’affidamento del bambino è stato chiesto da tutte e due i rami della famiglia e questo ha generato un cortocircuito burocratico della pratica, nonostante la decisione di affidarlo alla zia presa dal Tribunale dei minori di Torino. Dal 10 giugno, infatti, Eitan si trova a casa dalla zia paterna, dove al momento il minorenne resterà pronto a iniziare il primo anno all’asilo di Canossiane di Pavia, dove è stato iscritto. Nell’incidente, il piccolo ha perso tutta la famiglia, il padre Amit, medico di 30 anni, la madre Tal, psicologa di 27, il fratello Tom di 2 anni ed entrambi i nonni materni Barbara e Itshak di 71 e 81 anni giunti proprio da Israele a pochi giorni dal tragico accaduto.

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