I presidi non firmano il protocollo, è scontro: niente tamponi per i prof No vax a carico delle scuole

Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, va all’attacco del Protocollo di sicurezza per le scuole firmato da sindacati e ministero della Pubblica Istruzione

«L’Associazione Nazionale Presidi non ha firmato perché contraria alla possibilità che le scuole si facciano carico del costo dei tamponi. Inoltre, il testo non chiarisce quali siano i dipendenti non vaccinati che hanno diritto al rimborso del tampone». Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, va all’attacco del Protocollo di sicurezza anti Covid per le scuole firmato da sindacati e ministero della Pubblica Istruzione. «Non intendiamo favorire alcuna logica di sostituzione della vaccinazione con il tampone – aggiunge Giannelli -. Deve essere chiaro: si tratta di tutela della salute collettiva e questo per noi è prioritario. Ci riserviamo di rivedere la nostra posizione se e quando il testo del protocollo sarà modificato nel senso da noi chiesto».


Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, approva invece l’accordo con viale Trastevere: «Siamo convinti che la massima copertura vaccinale sia una misura di sicurezza fondamentale, ma per garantire la scuola in presenza a settembre servono risorse, spazi, interventi sull’organico e misure straordinarie per garantire il distanziamento e la sicurezza di studenti e personale». E questo perché «abbiamo posto con chiarezza al ministero le condizioni perché l’anno scolastico possa avviarsi con modalità adeguate alla complessa situazione epidemiologica che ancora vive il Paese». «Stiamo mettendo in campo ogni azione necessaria per assicurare il rientro in aula con interventi mirati e puntuali – sottolinea il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. L’intesa raggiunta con le Organizzazioni sindacali è un ulteriore tassello e testimonia l’impegno comune per garantire a ogni studentessa e a ogni studente il diritto di poter tornare a frequentare in sicurezza e in presenza la scuola, recuperando il rapporto con i loro compagni, i docenti, la socialità».


Cosa c’è nel protocollo per la scuola

Il Protocollo individua le disposizioni per: aerazione degli spazi (va garantito costantemente il ricambio d’aria, anche attraverso strumenti meccanici), gestione della mensa, svolgimento dei Percorsi per le competenze e per l’orientamento (PCTO), delle attività nei Convitti, nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), uso dei locali scolastici da parte di soggetti esterni, gestione dei casi sintomatici. Confermato il supporto psicologico e pedagogico-educativo al personale, a studentesse e studenti. Il ministero dell’Istruzione sarà impegnato a dare il massimo sostegno alle scuole, anche garantendo personale Ata a tempo determinato in più, dove necessario, per la gestione dell’emergenza, per sgravare le scuole da eccessivi oneri di gestione. Saranno inoltre messe in capo azioni mirate, come sottolineato dal ministro Bianchi, per interventi nelle scuole che presentano classi particolarmente numerose. Confermata la permanenza a casa in caso di temperatura sopra i 37,5° o di altri sintomi influenzali. Sono previste modalità di gestione di ingressi e uscite, in modo da evitare assembramenti, e specifiche indicazioni per la pulizia giornaliera degli spazi.

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