Talebani, il segretario di Stato Blinken sul ritiro Usa: «In Afghanistan gli obiettivi sono stati raggiunti»

«Siamo andati in Afghanistan 20 anni fa per regolare i conti con chi ci ha attaccato l’11 settembre. Abbiamo portato a termine questa missione», ha detto segretario di Stato in un’intervista alla Cnn

Kabul come Saigon. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, respinge qualsiasi paragone con il Vietnam del 1975 e assicura che gli obiettivi della guerra in Afghanistan sono stati raggiunti. In un’intervista alla Cnn, il Segretario ha commentato la rapida avanzata dei talebani e la decisione presa dal governo Biden di ritirare le truppe Usa: «Siamo andati in Afghanistan 20 anni fa con una missione e quella missione era regolare i conti con chi ci ha attaccato l’11 settembre. Abbiamo portato a termine questa missione». 


Biden ha annunciato sabato di aver autorizzato uno dispiegamento di 1.000 soldati «per assicurarci di poter disporre di un prelievo ordinato e sicuro del personale statunitense e di altro personale alleato e un’evacuazione ordinata e sicura degli afgani che hanno aiutato le nostre truppe durante il nostro missione e quelli particolarmente a rischio dall’avanzata talebana». Per Blinken, se tutto il contingento Usa fosse stato in Afghanistan in questi giorni, «avrebbe dovuto respingere l’avanzata talebana, e saremmo tornati in guerra». Il Segretario di Stato ha usato parole molto dure nei confronti del governo di Kabul dichiarando che non è stato capace di respingere gli attacchi dei talebani. Parlando poi proprio del gruppo fondamentalista, Blinken ha chiarito di non aver chiesto niente in cambio ai Talebani per un lascia passare sicuro per il personale americano ancora in Afghanistan. «Gli abbiamo detto che se interferiscono con il nostro personale, con le nostre operazioni mentre procediamo con questo prelievo, ci sarà una risposta rapida e decisa».


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