Daniele Disingrini: chi è il No vax indagato per disinformazione sui vaccini e Covid-19

Sul suo gruppo definiva i vaccini «una brodaglia» e parlava di dittatura sanitaria sul Coronavirus. Ora la procura di Cremona prepara il rinvio a giudizio

La procura di Cremona ha indagato Daniele Disingrini, 66 anni, pensionato ed ex impiegato delle Poste per «istigazione alla disobbedienza delle leggi, di ordine pubblico, in vigore a tutela della salute pubblica nel periodo di emergenza pandemica da Covid-19». Secondo il pm Rita Saccaro attraverso il gruppo “Cremona Ancor” e il suo profilo Facebook Disingrini ha pubblicato frasi che incitavano a non utilizzare le mascherine anti – Covid, definite «causa di lento ed inesorabile suicidio». E ancora, scrive il pm, frasi «che definivano falsi i numeri dei decessi da Covid-19», e che descrivevano i metodi diagnostici della malattia come bufale create da una medicina che prende in giro tutti gli italiani. Definendo i vaccini «una brodaglia».


Daniele Disingrini: il no vax indagato per disinformazione

Il pm gli ha notificato nei giorni scorsi l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio. E lui non l’ha presa benissimo: «Sono cascato dalle nuvole. A mio parere siamo di fronte ad un caso più unico che raro, dove una persona viene portata in tribunale per avere espresso delle opinioni, un fatto contemplato dalla nostra Costituzione. Mi pare che siano delle accuse estremamente leggere. Tutti gli italiani allora potrebbero essere, d’ora in poi, accusati di una nullità». L’edizione milanese del Corriere della Sera oggi racconta che sui social network il pensionato si vantava di andare in giro senza mascherina e aveva pubblicato anche la foto della multa che aveva ricevuto. Non solo: sul gruppo Disingrini se l’era presa anche con la «dittatura sanitaria: le leggi si rispettano quando sono intelligenti». Del green pass «non mi importa; mi spiace solo per il cinema», diceva. Oggi fa sapere al quotidiano che non è mai sceso in strada con i No vax. Meglio la piazza virtuale di Facebook. E ritiene di essere vittima di un’ingiustizia: «Siamo ancora al tempo di Giordano Bruno. Se fossi vissuto nel 1500, mi avrebbero bruciato in piazza del Duomo». Per fortuna, siamo nel 2021. «Mi hanno indagato, ma non mi sento un istigatore a disobbedire. Sono un innocuo di natura».


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