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Incendio a Milano, perché gli inquilini del grattacielo andato a fuoco rischiano di non essere risarciti

31 Agosto 2021 - 19:19 Redazione
Al momento le famiglie stanno vivendo in albergo. La mattina del 3 settembre avranno un incontro con il sindaco di Milano Beppe Sala

In meno di un’ora le famiglie che vivevano nel grattacielo Torre dei Moro hanno perso la loro casa. Le fiamme hanno avvolto tutto l’edificio, hanno divorato la copertura esterna e una volta che si sono consumate hanno lasciato solo lo scheletro dell’edificio. Ora molte delle persone che vivevano nel palazzo di via Antonini sono in albergo, in stanze pagate direttamente da loro. La procuratrice Tiziana Siciliano e il pm Pasquale Adesso hanno aperto un fascicolo per disastro colposo. Il punto ora è capire se le famiglie che hanno perso la loro casa avranno diritto a un risarcimento.

Il rivestimento esterno, bruciato «come cartone»

Uno dei primi nodi da sciogliere su questo tema riguarda il pannelli che circondano l’edificio. Molti condomini hanno riferito che i pannelli esterni dello stabile sono «bruciati come cartone». In meno di 15 minuti la facciata dell’edificio era già stata avvolta dalle fiamme. Una circostanza da chiarire, visto che l’incendio è partito dall’alto. Angelo Lucchini, docente di Architettura Tecnica al Politecnico di Milano, ha spiegato che il rivestimento estero ha giocato un ruolo fondamentale per la propagazione delle fiamme: «Il rivestimento è stato realizzato con materiale combustibile, in grado di reagire rapidamente all’innesco che, per quanto è dato sapere, pare sia avvenuto a un piano alto. È inappropriato e non si concilia con i requisiti di sicurezza rispetto al fuoco previsti dal ministero dell’Interno per gli edifici civili».

Il vuoto sulle norme anticendio

Inappropriato quindi. Ma non vietato. I pannelli che ricoprivano il palazzo Torre dei Moro erano composti da due lamiere all’interno delle quali avrebbe dovuto esserci una sostanza mineraria difficilmente infiammabile. Al di là del materiale però il problema è la giurisprudenza, secondo l’avvocato Nicola Frivoli intervistato dal Corriere della Sera, non esiste nessun obbligo per i costruttori in materia di antincendio. C’è solo una lista di raccomandazioni stilate dai Vigili del Fuoco. Raccomandazioni non vincolanti. Oltre a questo è difficile anche stabilire la responsabilità dell’incendio. Bisogna indagare i costruttori o le ditte che hanno fornito i materiali?

«Potrebbero essere considerati responsabili anche le ditte che hanno fornito i materiali, che nel capitolato dei lavori depositato in Comune sembra siano stati definiti ignifughi, ma i video che hanno ripreso l’incendio hanno mostrato come la torre si sia trasformata in breve tempo in una torcia».

L’assicurazione sulla casa non più obbligatoria

Frivoli spiega anche che dal 2013 i condomini non è più obbligatorio avere un’assicurazione per gli edifici condominiali. A volte però sono i condomini stessi a dotarsi di un’assicurazione: «Spesso i condomini si dotano comunque di un’assicurazione che garantisca sui danni originatasi nelle parti comuni e, in casi eccezionali, anche per danni conseguenti ad avvenimenti accaduti all’interno di un appartamento e dunque di proprietà esclusiva di un condomino. Il classico esempio è dato dalla caduta di un calcinaccio da un balcone di proprietà non del condominio ma di uno degli inquilini. Le polizze assicurative comunque escludono i danni per dolo o per colpa grave».

Il sindaco Sala: «Abbiamo offerto delle camere convenzionate»

Nella giornata di oggi erano circolate le testimonianze delle famiglie che ora non hanno più un posto dove vivere: «Ora useremo i soldi della cassa di condominio. Apriremo un fondo di solidarietà e chiediamo un aiuto alle famiglie di imprenditori di Milano. Al momento però non sappiamo ancora niente». Il sindaco Beppe Sala ha spiegato che qualche proposta è stata fatta ma bisogna ancora capire come muoversi: «La realtà è che abbiamo offerto delle camere in alberghi convenzionati. Cercheremo di prendere dei provvedimenti adeguati». L’incontro fra gli sfollati del palazzo di via Antonini e il sindaco di terrà la mattina del 3 settembre: «Credo che la soluzione – ha spiegato Sala – sia trovare delle convenzioni con privati, infatti mi auguro che venerdì quando incontreremo i residenti potremo fare loro delle proposte che non arrivano direttamente da noi, ma che sono da noi facilitate e dove i privati possono mettere a disposizione appartamenti adeguati».

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