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Il leader di Forza Nuova contrario al Green pass beccato allo stadio con il Green pass

01 Settembre 2021 - 10:07 Redazione
covid-19 giuliano castellino green pass partita roma
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Giuliano Castellino si è sottoposto al tampone per assistere al match tra giallorossi e Trabzonspor; «Secondo le nostre regole si può fare»

Contro la “dittatura sanitaria”, certo. Ma l’A.S. Roma è pur sempre l’A.S. Roma. Per questo il leader di Forza Nuova Giuliano Castellino, in prima linea nelle manifestazioni contro il Green Pass, per andare a vedere la partita della sua squadra del cuore ha dovuto cedere alle lusinghe del potere. E presentare un test del tampone negativo per andare a sedersi con i suoi amici in Curva Sud per assistere al match di Conference League dei giallorossi con il Trabzonspor. Se poi il tampone negativo, oltre all’avvenuta vaccinazione e alla certificazione di aver contratto ed essere guarito da Covid-19 sia uno dei tre modi per ottenere il Green Pass, pazienza. Anche perché, come ha fatto sapere lui a Repubblica Roma, «ho fatto il tampone. Quello si può fare, secondo le nostre regole. Sono entrato con il foglio che certifica il risultato negativo».

Castellino e il tampone per la Roma

Anche se in realtà gli addetti ai controlli avrebbero l’obbligo di verificare tramite l’app i Qr Code e non limitarsi ad acquisire certificazioni cartacee che non siano appunto il Green pass. Ma soprattutto, in un comunicato agli iscritti che risale all’inizio di agosto e firmato proprio da Castellino si prendeva una posizione ben più rigida: «Chiunque, militante o dirigente, per qualunque ragione si adeguasse a questa intollerabile e, nelle intenzioni del sistema, definitiva operazione di controllo sociale (ovvero il Green Pass, ndr) subirà l’immediata e irrevocabile espulsione da Forza Nuova, anche se, a dire il vero, sottomettendosi in questo modo alle regole imposte dal sistema, si metterebbe, nei fatti, fuori da solo». Non solo. Il comunicato era rigido anche sui test ma prevedeva anche delle eccezioni: «Non sarà interessato alla misura estrema chi, per ragioni familiari, personali o lavorative, facesse ricorso all’uso del tampone rapido. Fondamentale è non acquisirlo, non piegarsi, costi quel che costi». Si vede che la partita della Roma fa parte delle ragioni “personali”.

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