Dopo la bordata di Mattarella ai No vax, l’odio sui social: «Infame, muori bastar*o». Cosa rischiano gli haters

«Vaccinarsi è un dovere morale» ha detto il Capo dello Stato all’Università di Pavia

«Vaccinarsi è dovere morale e civico. Non si invochi la libertà per sottrarsi dalla vaccinazione anti-Covid, perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e la loro vita». Parole chiare, precise e nette, pronunciate ieri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che hanno innescato sui social un profluvio di insulti e minacce contro il Capo dello Stato. Un utente scrive: «Perché Sergio Mattarella è un infame bugiardo criminale assassino mafioso neonazista?». Un’altra utente, invece, dà al Capo dello Stato del «vecchio rincoglionito che per di più non ha nessuna competenza nel campo biomedico». Un altro utente, invece, scrive: «Muori, bastardo». Non è la prima volta che il Capo dello Stato è vittima di campagne d’odio social pregne di insulti, minacce di morte, e altre esternazioni perseguibili d’ufficio.


Le pene che rischiano gli haters di Mattarella sui social

Già in passato, dopo i ripetuti attacchi contro il Presidente della Repubblica, erano scattate perquisizioni e controlli per risalire alle identità degli autori dei commenti pubblicati sui social. Sul fronte penale, gli autori dei commenti possono vedersi contestare il reato di offese al Presidente della Repubblica, che nel nostro ordinamento viene punito con una pena tra uno e cinque anni di reclusione, come previsto dall’articolo 278 del Codice penale, nonché quello di Vilipendio alla nazione italiana, così come previsto l’articolo 291 del Codice Penale, rischiando multe da 1.000 a 5.000 euro per aver commesso il reato di vilipendio alla nazione italiana. 


Foto in copertina: ANSA/Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica

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