Monitoraggio Iss, Brusaferro: «Lieve aumento delle terapie intensive. Ma i contagi calano, specie tra i giovani» – Il video

A dirlo è il presidente dell’Istituto superiore di sanità nel corso della conferenza stampa al ministero della Salute

«I ricoveri passano da 4.252 della scorsa settimana ai 4.307 di questa mentre le terapie intensive da 544 a 563. L’incidenza, invece, è leggermente in calo. In tutte le fasce, specialmente in quelle più giovani, decresce». A parlare è Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, nel corso della conferenza stampa al ministero della Salute in cui ha rivelato i risultati del monitoraggio settimanale dell’Iss. L’indice Rt medio nazionale, calcolato sui casi sintomatici di Covid, è pari allo 0,92 (range 0,79-1,02), e quindi al di sotto della soglia epidemica. Il periodo preso in esame è quello che va dal 18 al 31 agosto 2021: la settimana precedente l’indice Rt registrava un valore pari a 0,97. A scendere è anche l’incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti (ed è questo uno degli indicatori decisionali chiave per le eventuali misure) che passa, nel valore nazionale, da 74 della scorsa settimana a 64 di quest’ultima (periodo 3-9 settembre). L’età mediana alla diagnosi è di 37 anni, quindi «l’infezione coinvolge meno i giovani»; quella al primo ricovero invece si attesta ai 59 anni. 63 anni per i ricoveri in terapia intensiva, 77 per i decessi. Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione presso il ministero della Salute, invece, ha aggiunto che «l’adesione alla campagna vaccinale dei giovani è stata alta» mentre «sopra i 50 anni sta crescendo lentamente».


Lieve aumento dei ricoveri

Sul fronte della pressione ospedaliera il monitoraggio registra un aumento sia per i ricoveri ordinari che per le terapie intensive. La percentuale dell’occupazione dei posti letto in area critica è cresciuta seppur in modo lieve al 6,2% (contro il 5,7% della settimana precedente). Il numero delle persone ricoverate in intensiva aumentano da 544 del 31 agosto 2021 a 563 del 7 settembre. Per l’area medica l’incremento minimo registrato va dal 7,3 al 7,4 per cento: tradotto in numeri sono 4.307 le persone ospedalizzate al 7 di settembre contro le 4.252 del 31 agosto.


Le regioni a rischio moderato

Le regioni considerate a rischio moderato scendono da 17 a 3 e sono: Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano. Tutte le altre si classificano a un rischio basso. La Sicilia resta gialla e le altre regioni in zona bianca. L’isola, nonostante alcune preoccupazioni nel giorni scorsi, non rischia un passaggio in zona arancione. Il miglioramento dei parametri ha messo al sicuro anche alcune altre regioni come la Sardegna e la Calabria che assieme alle altre restano bianche.

Foto in copertina di repertorio: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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