Teresa Palamara, 64 anni, responsabile del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità e ordinaria di Microbiologia alla Sapienza di Roma, annuncia i test salivari per gli studenti e i professori a scuola. L’iniziativa servirà a monitorare i contagi Covid nelle scuole e si pensa di ripeterli ogni 15 giorni su un campione di classi sentinella: «L’obiettivo è gravare il meno possibile sulle famiglie e allo stesso tempo garantire un monitoraggio efficace, uniforme su tutto il territorio nazionale, per controllare la circolazione del virus», ha spiegato Palamara in un’intervista al Corriere della Sera. «Il piano è in fase di limatura per arrivare a una definizione condivisa», ha aggiunto, «speriamo di poterlo attivare gradualmente fin dall’avvio dell’attività didattica e di renderlo pienamente operativo in autunno-inverno, quando i virus respiratori, come il Sars-CoV-2, raggiungono la massima diffusione».
E questo perché «i genitori non possono sostenere l’incombenza di stare in fila per i tamponi. Stiamo lavorando insieme alle Regioni perché la raccolta della saliva possa avvenire a casa, con semplici dispositivi per il campionamento, e le provette vengano raccolte in centri sul territorio da dove verranno inviate ai laboratori di riferimento. È stato scelto il metodo di campionamento salivare proprio perché il prelievo naso-faringeo, oltre che più invasivo, sarebbe stato più complesso. Sono stati scelti test della migliore qualità per ridurre al massimo il rischio di risposte di falsi positivi o falsi negativi. Vogliamo assicurare alla scuola la continuità didattica in presenza anche per gli alunni che, per età, tra 5 e 12 anni, non hanno accesso a vaccini pediatrici, non ancora disponibili».
In caso di positività «le Asl attiveranno i protocolli prestabiliti. Le linee guida che sono state utilizzate nell’anno scolastico precedente sono attualmente in fase di revisione. Secondo noi bisogna adottare protocolli agili per evitare chiusure inutili e controproducenti per la vita di bambini e famiglie. Il piano di monitoraggio non è uno strumento per limitare l’accesso a scuola ma per controllare la circolazione del virus e permettere agli studenti di frequentare con tranquillità, fermo restando che sarà necessario mantenere comportamenti individuali responsabili. Quindi indossare la mascherina chirurgica laddove non è possibile».
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