Mostra di Venezia, Audrey Diwan vince il Leone d’Oro con «L’Événement». A Sorrentino il premio della Giuria

La 78esima edizione del Festival di Venezia si chiude con la vittoria del film francese, basato sul romanzo autobiografico di Annie Ernaux

L’Événement di Audrey Diwan è il Leone d’oro a Venezia. Il premio è stato assegnato dalla giuria della Mostra del Cinema presieduta da Bong Joon Ho e composta da Saverio Costanzo, Virginie Efira, Cynthia Erivo, Sarah Gadon, Alexander Nanau e Chloé Zhao. A Jane Campion è andato il Leone d’argento per la miglior regia, con il film The power of the dog. Penélope Cruz e John Arcill hanno vinto la Coppa Volpi rispettivamente per la migliore interpretazione femminile nel film Madres Paralelas (di Pedro Almodóvar), e per la miglior interpretazione maschile nel film On the Job: The missing 8 di Erik Matti. È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino ha vinto invece il Gran premio speciale della giuria. Al giovane protagonista della sua pellicola, Filippo Scotti, è andato il premio Marcello Mastroianni.


Di cosa parla il film vincitore

L’Événement, basato sull’omonimo romanzo autobiografico di Annie Ernaux, è la storia di una giovane brillante universitaria, Anamaria Vartolomei, nella Francia di inizio anni ’60 con l’aborto ancora illegale è determinata a non proseguire la gravidanza per seguire la sua strada. Anamaria sa di rischiare la vita e la prigione, oltre che di esporsi alla vergogna della sua comunità. Il film accelera con l’avvicinarsi degli esami finali della protagonista e con il suo stato di gravidanza sempre più evidente. Per lei è tempo di agire, e di mostrarsi pronta ad affrontare la questione con tutti i mezzi. Legali o illegali. «Qual è il destino di una giovane donna che si misura con un aborto clandestino? Spesso possiamo solo cercare di indovinare la risposta», ha detto la regista-sceneggiatrice, giornalista e scrittrice francese. E ancora: «Il destino delle giovani che hanno dovuto ricorrere a questo tipo di operazioni è rischioso e insopportabile. Tutto quello che ho fatto è stato cercare la semplicità dei gesti, l’essenza che potesse veicolarla».


Immagine di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI

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