Oggi all’Alma Mater di Bologna sono stati consegnati i diplomi di laurea del Master in studi di genere. Tra gli studenti del programma europeo per stranieri “Gemma” doveva esserci anche Patrick Zaki, ma del ricercatore egiziano – arrestato il 7 febbraio 2020 con le accuse di propaganda sovversiva e terrorismo – c’era soltanto una sagoma di cartone. Il processo a Zaki in Egitto è iniziato il 14 settembre dopo 19 mesi di custodia cautelare trascorsa in diversi istituti penitenziari. Lo studente rischia fino a 5 anni di carcere. «Chiediamo tutti insieme che Patrick venga assolto da ingiuste accuse e che venga finalmente rilasciato: ha bisogno di tornare qui da noi in ateneo come un uomo libero», ha detto il rettore il rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini aprendo la consegna dei diploma. «L’ateneo», ha proseguito il rettore, «continuerà a far sentire la sua voce per ripetere con immutata forza che Patrick non resta e non deve restare solo. Lo studio e il lavoro intellettuale sono una forza che non può essere ostacolata da nessun Paese, in nessun momento storico». La ministra Maria Cristina Messa ha inviato un videomessaggio alla cerimonia delle lauree del Master dove era iscritto Zaki. «Tenere accesa l’attenzione su Zaki equivale anche a tenere viva anche la memoria su migliaia di altri detenuti che hanno visti libertà e diritti limitarsi».
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