Caso Eitan, lo sfogo dello zio paterno: «Siamo molto preoccupati per la sua salute mentale»

Gli zii sono preoccupati per l’interruzione delle cure psicologiche: «Può portare danni permanenti incredibili e può aumentare il trauma»

«Un bambino non è un gioco con cui gli adulti possono giocare a loro piacimento». È lo sfogo che lo zio paterno del piccolo Eitan Biran – l’unico sopravvissuto della sua famiglia nella strage della funivia del Mottarone – affida a una lettera appello indirizzata al nonno materno che ha rapito il bambino di 6 anni e lo ha portato in Israele. «In questo momento si trova nelle loro mani e siamo molto preoccupati per la sua salute mentale», scrive lo zio Or Nirko nella lettera. Il piccolo è stato «sradicato dalla sua casa» e questo è per lo zio un altro trauma che Eitan si è trovato a dover affrontare dopo quello dell’incidente in cui hanno perso la vita i suoi genitori. «Questa è la storia di un bambino che ha perso sia la mamma che il papà. E le uniche persone rimaste in Italia sono gli zii paterni. Da noi è stato accolto in casa come un figlio, come un fratello per le sue cuginette». La tutrice legale di Eitan è la zia Aya Biran. La donna sarebbe pronta a partire per Israele quanto prima, probabilmente già domenica.


Negli ultimi giorni gli zii sono riusciti a raggiungere telefonicamente il loro nipotino. «Sembra essere in buone condizioni – hanno riferito – appena lo vedremo gli daremo un grande abbraccio per dimostrargli quanto gli vogliamo bene». Ma la preoccupazione più grande resta quella relativa alla salute del bambino. Secondo gli zii, che lo hanno in custodia, l’interruzione improvvisa delle cure psicologiche – percorso che aveva cominciato dopo la tragedia del Mottarone – potrebbe avere conseguenze terribili: «Può portare danni permanenti incredibili e può aumentare le dimensioni del trauma» di Eitan. Intanto oggi, in mattinata, il console dell’ambasciata italiana a Tel Aviv ha incontrato il piccolo, alla presenza del nonno materno Shmuel Peleg. La visita era stata organizzata d’intesa con la Farnesina ed è stato possibile portarla a termine grazie alla collaborazione delle autorità israeliane. Il console ha potuto verificare la situazione e il contesto familiare in cui si trova Eitan che è apparso «in buone condizioni di salute».


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