Puigdemont libero all’attacco: «Spagna ridicola». Può partire, sfuma l’estradizione: «Se assente all’udienza, caso chiuso»

Potendo lasciare l’Italia, è molto probabile che l’ex presidente della Catalogna il giorno dell’udienza per l’estradizione non si farà trovare. Il tweet all’uscita dal carcere: «La Spagna non perde mai l’occasione di mettersi in ridicolo»

Carles Puigdemont può anche partire e lasciare da subito la Sardegna. Come ha chiarito il suo avvocato, Agostinangelo Marras, all’ex presidente catalano non sono state applicate misure cautelari di nessun genere, dopo che la Corte d’Appello di Sassari ne aveva disposto la scarcerazione, in seguito all’arresto di ieri ad Alghero. Puigdemont ha lasciato il carcere di Sassari intorno alle 17.50. Accanto a lui il governatore sardo Christian Solinas, il presidente del Consiglio regionale isolano Michele Pais, le autorità catalane a il suo avvocato. Molto provato e con la barba incolta, l’ex presidente della Catalogna è stato accolto da un applauso di un centinaio di indipendentisti e circondato dalla stampa. Non ha voluto parlare ed è salito su un auto in direzione di Alghero, dove da uomo libero prenderà parte a un convegno in programma da tempo. «La Spagna non perde mai l’occasione di mettersi in ridicolo», è il tweet che accompagna la foto all’uscita dal carcere.


Oggi il leader regionale catalano Pere Aragones aveva chiesto il «rilascio immediato» del suo predecessore. Aragones ha anche annunciato che si recherà in Sardegna per «stare vicino» all’uomo che ha guidato il fallito tentativo di secessione della Catalogna dalla Spagna nell’ottobre 2017. Il politico catalano avrebbe deciso comunque di restare ad Alghero, in attesa della prossima udienza in cui si discuterà della sua estradizione in Spagna fissata per il 4 ottobre. A questo punto, se il 4 ottobre il leader indipendentista non si presenterà all’udienza davanti alla Corte di appello di Sassari e sarà accertato che non si trova nel nostro Paese, il caso dovrà concludersi per l’Italia con una pronuncia di non luogo a procedere. Secondo la procedura, in caso di assenza in aula il giudice deve incaricare la polizia di verificare se Puigdemont si trovi in Italia. E se la ricerca dà esito negativo l’unica via è la chiusura del caso. Potendo lasciare l’Italia, è molto probabile che l’ex presidente della Catalogna il giorno dell’udienza per l’estradizione non si farà trovare.


Il caso Puigdemont, dalla fuga in Belgio a oggi

L’arresto di Puigdemont ad Alghero è avvenuto sulla base di un mandato europeo emesso dalle autorità spagnole per reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica nazionale. Il 30 ottobre 2017, per sfuggire all’arresto dopo che la Procura di Madrid aveva accusato di ribellione l’esecutivo catalano, Puigdemont si era recato a Bruxelles. Le autorità spagnole avevano emesso un mandato d’arresto europeo, poi ritirato dal Tribunale supremo. Un nuovo mandato era stato emesso a marzo 2018: fermato in Germania mentre cercava di tornare in Belgio dalla Finlandia, Puigdemont era stato rilasciato da Berlino, con il divieto di lasciare il Paese. Un tribunale tedesco, a luglio, aveva poi negato l’estradizione e ritirato le misure a carico di Puigdemont, permettendogli di tornare in Belgio. Dal 2019, Puigdemont è europarlamentare, ma la Spagna non ne riconosce l’immunità. A marzo di quest’anno, il Parlamento europeo ha votato a favore della revoca dell’immunità: quattro mesi più tardi, il Tribunale dell’Unione europea ha respinto la richiesta di sospensione della revoca dell’immunità.

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