Vicenza, il consigliere di Fratelli d’Italia sul ddl Zan: «In 10 anni centinaia di gay aggrediti, non è un’emergenza» – Il video

Nicolò Naclerio, delegato del Comune per la Sicurezza: «Non insultiamo le forze di polizia. Tutti gli ultimi casi sono riconducibili a famiglie islamiche»

Nell’aula del Comune di Vicenza ieri, 23 settembre, si discuteva su una proposta presentata dalla minoranza di centrosinistra a sostegno del ddl Zan. A un certo punto, il consigliere di Fratelli d’Italia Nicolò Naclerio, delegato comunale alla Sicurezza, prende parola per esprimere la contrarietà del partito di Giorgia Meloni alla mozione: «Noi consideriamo gli omosessuali e tutte le persone che si vorrebbero tutelare con questa legge uguali a ogni altro cittadino, e pertanto già tutelati dal codice penale, a differenza delle sinistre che li considerano degli esseri in via di estinzione». La tesi di Naclerio si basa sull’assenza di urgenza da destinare alla legge contro l’omolesbobitransfobia, poiché «i dati evidenziano centinaia di aggressioni fisiche e verbali in dieci anni a soggetti Lgbt. Quindi non è da considerarsi un’emergenza in nessun modo – e ancora -. Considerarla un’emergenza sarebbe un insulto a tutte le forze di polizia e a tutti i cittadini che quotidianamente vengono aggrediti accoltellati e a colpi di machete da immigrati irregolari in tutta Italia, giornalmente, non in dieci anni». A detta del consigliere meloniano, dunque, la solerzia dei legislatori dovrebbe essere orientata verso le questioni migratorie. Per sostenere ciò, Naclerio si lascia andare anche a uno sfogo islamofobo: «Tutti gli ultimi casi di aggressioni a gay e lesbiche sono derivati da genitori islamici con i propri figli. E allora forse, con questa immigrazione forzata che voi di sinistra imponete al Paese senza avere vinto le elezioni, non è che siete portatrici di violenza e morte?».


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