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Smart working addio dal 15 ottobre, così gli statali tornano in ufficio con il Green Pass: le nuove regole su orari e controlli

25 Settembre 2021 - 08:29 Maria Pia Mazza
brunetta smart working
brunetta smart working
Ingressi e uscite dal lavoro più flessibili e organizzazione oraria a rotazione. Massima tutela per i lavoratori fragili. Niente più lavoro agile? «Dipenderà da dagli obiettivi raggiunti», spiega Brunetta

Dal 15 ottobre il lavoro da remoto nella pubblica amministrazione diventerà un’eccezione. Tutti i lavoratori statali torneranno a lavorare in ufficio. «Tutti», nessuno escluso, ha confermato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. «Con la firma del presidente del Consiglio Mario Draghi al decreto che fa cessare il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nella Pubblica amministrazione si apre l’era di una nuova normalità e si completa il quadro avviato con l’estensione dell’obbligo di Green pass a tutto il mondo del lavoro». A livello organizzativo, spiega ancora Brunetta in un’intervista al Mattino, «si partirà dagli addetti agli sportelli e dagli uffici dei cosiddetti back office e, in parallelo, le amministrazioni centrali e periferiche». Dopodiché «entro una massimo due settimane, a rotazione, anche gli altri, ma dal 15 ottobre la regola per tutti sarà la presenza», rigorosamente con il Green pass. Così come nel privato, anche nel pubblico, e come previsto dal decreto in materia, «l’assenza ingiustificata per chi non lo possiede e il mancato pagamento dello stipendio», oltre a una sanzione da 600 a 1.500 euro per chi entra in ufficio senza la Certificazione verde.

Ingressi in fasce orarie più flessibili e organizzazione a rotazione

Nei prossimi giorni verrà pubblicato un decreto ministeriale che fisserà le modalità per il rientro in presenza, dato che restano alcuni nodi da sciogliere, tra cui quello degli orari e dei trasporti. «L’unico punto sensibile è la sostenibilità dei trasporti – conferma il ministro della Pa -. Stiamo portando avanti un’analisi d’impatto» sulla mobilità. E assicura: «Ci saranno delle fasce orarie più elastiche per ingressi e uscite, per evitare di concentrare l’accesso al luogo di lavoro nella stessa fascia oraria o di ingolfare i trasporti pubblici nelle ore di punta». E poi la questione del distanziamento negli uffici che, come confermato dal ministro, verrà risolta dal Cts «con nuove regole». Nel frattempo però, laddove non dovesse esser possibile mantenere il distanziamento, «sarà possibile un’organizzazione a rotazione, per fasce orarie». Inoltre, «per i lavoratori fragili – assicura Brunetta – per i lavoratori fragili verranno effettuati controlli ufficio per ufficio di tutte le certificazioni in essere: quel che è certo è che le persone con patologie incompatibili con la presenza saranno tutelate».

Mai più smart working nella Pa?

Guardando al futuro, però, non si esclude del tutto la modalità del lavoro agile. Questa tipologia di lavoro potrà avvenire nel caso in cui i lavoratori della Pa garantiranno tutti e quattro gli obiettivi che verranno specificati nel prossimo decreto, come spiegato da Brunetta. Tra i requisiti, troviamo «la regolazione del contratto, l’organizzazione del lavoro per obiettivi e il monitoraggio dei risultati, nonché la creazione di una piattaforma tecnologica dedicata e sicura e la verifica della customer satisfaction». Vi sarà però un tetto massimo del 15 per cento esclusivamente rivolto alle amministrazioni che non adotteranno il piano Piao (Piano integrato di attività e amministrazione), che «dovrà essere presentato entro il 31 gennaio 2022 e dovrà contenere anche il Pola (Piano organizzativo del lavoro agile) in modo da verificare presenze, assegnare obiettivi e valutare i risultati dei dipendenti». Brunetta specifica inoltre che «le amministrazioni dovranno predisporre una piattaforma informatica che garantisca la sicurezza dei dati di chi lavora da remoto, fornendo gli strumenti di lavoro ai propri dipendenti, tenendo conto della soddisfazione degli utenti, oltre a garantire lo smaltimento degli arretrati». E se tali obiettivi non dovessero essere raggiunti? «Allora tutti in presenza», taglia corto Brunetta.

Foto in copertina: ANSA / Filippo Attili

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