Il blocco stradale del 12 ottobre e il blackout globale: le nuove proteste nelle chat dei No Green pass

Il variegato mondo dei No Green Pass si organizza su Telegram dopo gli scontri a Roma. Sul calendario ci sono segnate tre date: il 15, il 16 e il 30 ottobre

Un blocco stradale annunciato per il 12 ottobre e da mandare avanti fino al ritiro del Green Pass, e poi revocato. E altre date da segnare sul calendario della protesta: il 15, il 16 e il 30 ottobre. Il variegato mondo dei No Green Pass si organizza sui canali Telegram dopo gli scontri di Piazza del Popolo. Gli attivisti inondano le chat cercando di organizzare i prossimi eventi contro quella che definiscono «dittatura sanitaria». Ma dopo gli arresti sono più cauti. E allora ecco anche la proposta (che secondo loro viene dalla Francia) di un “blackout globale” di 21 minuti: «Taglieremo tutti l’elettricità e spegneremo telefoni, cellulari, social network (Facebook, WhatsApp, ecc.). Questa è la nostra protesta contro i regolamenti, le restrizioni delle leggi fondamentali legate al virus C*». E, insieme, l’organizzazione di nuovi eventi per i prossimi giorni.


Le chat e le date della protesta

Gli attivisti provano a indire nuove manifestazioni, anche se – come spesso accade – a dominare è la disorganizzazione. E così IoApro, il movimento nato sotto il lockdown per la riapertura di bar e ristoranti, prima lancia l’iniziativa dei tir lumaca sulle strada italiane, ma poi fa marcia indietro e rimanda la protesta a data da destinarsi. Con l’avvicinarsi del 15 ottobre – data dalla quale sarà ufficiale l’estensione del Green pass obbligatorio per il lavoro pubblico e privato -, continuano a bollire gli animi di chi la Certificazione Verde Covid-19 vorrebbe abolirla. Con i 13 arresti e gli scontri di piazza, però, sono in molti a professare la calma e ad arginare infiltrazioni criminali nei cortei. Repubblica spiega che secondo le stime del Viminale ad oggi sono 30 mila gli italiani ostili al vaccino che intendono proseguire il “lavoro” cominciato a Roma. Ovvero, più o meno esattamente il numero dei partecipanti al più seguito gruppo Telegram sul tema. Che si chiama “No Green Pass, vinciamo insieme”, ha 29.800 iscritti ed è una finestra sull’abisso del risentimento complottista.


Qui, racconta il quotidiano, si propongono date ed eventi di protesta dei No Green Pass. Un utente di nome Felsineo dice: «Avanti tutta! A quando la prossima?». Gli risponde RR: «Nuova manifestazione il 16 contro i sindacati». I messaggi continuano: «Bisogna agire il 15, primo giorno di obbligo green pass sul lavoro. Attenti alla Digos, sono tra di noi per iniziare le violenze». «Ci attaccano come fossimo terroristi, quando siamo pacifici. La gente non ne può più. Vogliono la guerra e guerra avranno, sarà sommossa popolare». C’è chi suggerisce un altro obiettivo: i giornalisti: «Prossima tappa sfasciare tutta la redazione di TgCom24, dicono una marea di stupidaggini». Poi: «Per scendere e protestare non occorre permesso, visto che siamo in dittatura». E ancora: «Bisogna alzare il livello della lotta entro venerdì, il governo dei migliori composto da vermi di sinistra, centro e destra hanno dichiarato guerra ai lavoratori. Sono tutti nemici, indistintamente». Mita: «Perché non si manifesta il 15 ottobre in modo che tutte le persone che non faranno entrare al lavoro vengano a Montecitorio?». Gabi: «Oppure il 16, quando ci sarà la Cgil in piazza». Krampa: «O il 30 ottobre a Roma, durante il G20».

Il blackout globale di 21 minuti

Poi c’è il “blackout globale” di 21 minuti. Organizzato da canali come IoApro Italia – Gruppo Nazionale. Questo è l’appello: «Il 12 ottobre 2021, vogliamo fare un blackout globale di 21 minuti contemporaneamente, per mostrare la nostra forza. Dimostriamo la nostra forza! Allo stesso tempo, taglieremo tutti l’elettricità e spegneremo telefoni, cellulari, social network (Facebook, WhatsApp, ecc.). Questa è la nostra protesta contro i regolamenti, le restrizioni delle leggi fondamentali legate al virus C*. Le persone in tutto il mondo che vogliono porre fine all’uso obbligatorio della mascherina, al distanziamento sociale, alla coercizione dei bambini o alla vaccinazione obbligatoria possono usarlo per mostrare resistenza. Dobbiamo spegnere tutti gli utenti di elettricità, telefoni cellulari, Internet e altri dispositivi elettronici».

E ancora: «Lo facciamo il 12 ottobre 2021, spegniamo tutti i dispositivi tra le 16:00 e le 16:21 per 21 minuti e togliamo tutta l’elettricità. Non c’è bisogno di uscire per le strade, basta spegnere tutto ciò che ci controlla. È l’espressione della nostra forza, della nostra solidarietà e del nostro coraggio morale di fronte ai provvedimenti relativi al virus C*. Dimostriamo tutti la nostra forza. Ferma il tempo e usa i 21 minuti per te, la tua famiglia, per rilassarti o per i tuoi pensieri. Illumina l’oscurità». Seguono i fusi orari delle maggiori capitali mondiali. Per agire in modo coordinato. Con un dettaglio: a mancare è proprio Roma. Ma loro non sembrano granché preoccupati: «Tutto deve essere scollegato dall’elettricità, tutti i dispositivi alimentati a batteria ovunque senza eccezioni, mentre tutti hanno l’ora corretta per il loro fuso orario quando sono le 16:00. Che ore sono nel vostro Paese. Quindi per te accadrà in quel momento. Grazie a tutti, stiamo vincendo perché insieme siamo i più numerosi».

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