Cori razzisti in Serie A, Gravina insiste: «Daspo a vita dagli stadi italiani»

Il presidente della Figc: «Abbiamo i mezzi per individuarli, devono stare fuori dal calcio in maniera definitiva»

Gabriele Gravina chiede il Daspo a vita per i razzisti allo stadio. Quelle del razzismo negli stadi italiani «sono immagini eloquenti. Hanno ragione tutti coloro che ritengono che i soggetti che vengono individuati, e abbiamo i mezzi per farlo come dimostrano i casi di Firenze, Roma e Torino, devono stare fuori dagli stadi in maniera definitiva, con un Daspo a vita», ha detto il presidente della Figc a Tiki Taka. «E questo si può fare, noi – ha spiegato durante il programma di Italia 1- l’abbiamo attivato come meccanismo cercando di spostare quella che era una responsabilità oggettiva, che penalizzava la maggior parte dello stadio, a una responsabilità individuale. E abbiamo inserito una norma» e «delle attenuanti» che stanno «dando risultati importanti: attraverso questa norma la società si può sgravare collaborando, si può fare. Abbiamo la tecnologia a disposizione. Basta prendere i singoli soggetti, espellerli dagli stadi e non farli più rientrare». L’ultimo episodio di razzismo in Serie A ha coinvolto il giocatore dell’Inter Denzel Dumfries. Durante la partita dei nerazzurri contro la Lazio le telecamere di DAZN hanno immortalato un tifoso biancoceleste che faceva il gesto della scimmia rivolto all’atleta. Prima era toccato al difensore del Napoli Kalidou Koulibaly, chiamato «scimmia di merda» durante la partita dei partenopei contro la Fiorentina. È stato invece scovato il tifoso che ha rivolto insulti razzisti al portiere del Milan Mike Maignan durante la partita con la Juventus: l’uomo, un sindacalista di Rovigo, è stato denunciato per istigazione all’odio razziale. Durante l’ultima riunione della Lega Calcio i club di Serie A hanno proposto di bandire chi fa cori razzisti da tutti gli stadi d’Italia.


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