Da Draghi la pietra tombale su Quota 100: «Non sarà rinnovata». Lega e Polonia: «A Bruxelles nessuno dubita che siamo europeisti» – Il video

Il premier ha chiarito che nessun capo di governo al Consiglio europeo ha sollevato la questione della Lega che si è detta solidale con la Polonia in rotta con Bruxelles

Il destino di Quota 100 è ormai segnato, come ha ribadito Mario Draghi da Bruxelles alla fine del Consiglio europeo. Se qualche speranza ancora restava, soprattutto tra le fila leghiste e sindacali, su un futuro per la legge sulla riforma anticipata, il premier le ha definitivamente spente: «Io non concordavo con Quota 100 – ha detto Draghi – e non verrà rinnovata, ora occorre assicurare una gradualità nel passaggio a quella che era una normalità». Una sostanziale pietra tombale sul provvedimento bandiera del governo Lega-M5s, detto non a caso a Bruxelles, dove quell’anticipo sull’addio al lavoro non era mai piaciuto granché. Restando sulla politica interna, a chi chiedeva se in ambienti europei sia cresciuto il dubbio che forze di governo come la Lega potessero mettere in dubbio il sostegno dell’Italia all’Ue, dopo la solidarietà alle posizioni polacche che reclamano autonomia sui trattati europei, per esempio, anche qui il premier è stato netto: «Nessuno ha dubbi che questo governo sia europeista. Abbiamo detto sin dall’inizio che chi fa parte del governo deve rispettare il diritto dell’Unione», e considerare l’Euro: «Un grande successo». Un dubbio che comunque, ha chiarito Draghi, nessuno tra i capi di governo del Consiglio europeo ha mai sollevato finora.


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