L’ondata Covid nel Regno Unito non si ferma: oltre 40 mila contagi, 263 morti. È corsa alla terza dose

Il governo britannico, al momento, mette da parte il cosiddetto “Plan B” e l’introduzione di nuove restrizioni, e punta tutto sulla campagna vaccinale, in particolare con la somministrazione della terza dose per gli over 50 e per le persone fragili

Il numero di nuovi casi giornalieri di Coronavirus nel Regno Unito torna a superare quota 40 mila. Secondo gli ultimi dati diffusi, nelle ultime 24 ore i nuovi casi registrati sono stati 40.954, in flessione di –2.784 unità rispetto ai dati di sette giorni fa. Le vittime segnalate oggi, tenendo conto del ritardo statistico dovuto al fine settimana, sono invece 263, per un totale di 139.834 vittime Covid da inizio emergenza. Tornano a crescere anche le ospedalizzazioni, con 8.693 pazienti attualmente ricoverati nelle strutture medico-sanitarie britanniche. Un dato comunque nettamente inferiore ai picchi di ricoveri registrati sia durante la prima ondata, sia durante i picchi di febbraio e marzo 2021, quando oltre 35 mila persone necessitavano cure mediche a causa del contagio. I bassi numeri delle ospedalizzazioni sono dovuti infatti all’effetto della campagna vaccinale. Sino a oggi il 74,2 per cento della popolazione over 12 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, mentre il 68 per cento ha completato il ciclo vaccinale con doppia dose. E le terze dosi? Secondo quanto annunciato dal National Health Service, «più della metà degli over 50 ha ricevuto la terza dose di vaccino anti-Covid, anche grazie all’accelerazione imposta in questi ultimi giorni dal governo britannico per provare a frenare l’incremento dei contagi».


Il dato si riferisce alla terza dose “booster“, che secondo i dati del Nhs, è già stata somministrata a oltre cinque milioni di cittadini britannici, in particolare alle persone clinicamente vulnerabili. Resta dunque in bilico la messa in atto del cosiddetto “Plan B“, che prevederebbe il ritorno all’obbligo della mascherina nei luoghi pubblici più affollati, al ritorno in smart working per i lavoratori e l’introduzione di una versione “light” del Green pass, sulla falsariga della certificazione verde italiana. La strada scelta dal governo di Boris Johnson, per ora, resta quella di implementare la somministrazione della terza dose di vaccino a tutte le persone vulnerabili o di età superiore ai 50 anni, nonché dalla somministrazione dal vaccino monodose Johnson & Johnson a tutti gli studenti di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Quella della vaccinazione resta dunque la via maestra per «vincere la battaglia» contro il Covid nel Regno Unito, anche senza il ripristino delle restrizioni, come sostenuto dal professor Anthony Harnden, epidemiologo e vicepresidente del Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI).


Foto in copertina: EPA/ANDY RAIN

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