Il tweet di Silvia Sardone e l’alone rosa attorno a Zan che ricorda lo spot dell’Aids. Poi si vergogna e cancella tutto

«Aids: se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide», citava lo spot contro l’Aids dove gli infetti venivano circondati da un alone rosa. Lo stesso usato contro Zan

L’addio al disegno di legge sull’omotransfobia è stato annunciato in un tweet dell’eurodeputata della Lega Silvia Sardone, la quale però si fa prendere la mano e condivide l’immagine di un Alessandro Zan circondato da un alone rosa che ricorda molto quello della pubblicità del 1990 contro l’Aids. Uno spot che citava proprio questo slogan: «Aids: se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide». Uno scivolone o un chiaro tentativo di denigrare il deputato avversario? Gli utenti non l’hanno presa bene in ogni caso, costringendola a rimuovere il tweet.


Uno screenshot del tweet cancellato di Silvia Sardone

Rimangono online i tweet critici contro l’immagine condivisa a firma Silvia Sardone. Tra questi troviamo quello della giornalista de L’Unione Sarda Stefania Lapenna che commenta così: «Siete felici perché potrete scrivere liberamente “i fro*i fanno schifo”, “i gay sono persone malate. Vergognatevi». Segue l’utente Bruno con la seguente critica: «L’alone rosa intorno ad Alessandro Zan fa capire lo schifo che siete, se mai ve ne fosse bisogno…».


Negli screenshot sopra riportato è evidente il messaggio del tweet eliminato dal suo autore, ossia Silvia Sardone. Twitter stesso ci permette di risalire all’ID del tweet rimosso, grazie a quelli degli utenti che le avevano risposto.

L’ID del tweet cancellato: 1453339412578832389

Diverso discorso per il social network Facebook, dove l’eurodeputata Sardone ha rimosso l’immagine sostituendola con una priva dell’alone rosa. La prova? Basta vedere la cronologia delle modifiche del post.

Al momento non risultano tweet di scuse da parte dell’eurodeputata leghista, la quale ha preferito puntare su un altro tema: quello delle donne in Afghanistan.

Il tweet di Silvia Sardone successivo a quello pubblicato contro Alessandro Zan

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