Da Trieste a Milano fino a Novara, la rivolta contro i No Green pass: «Una minoranza non può fermare una città»

Le petizioni per fermare le manifestazioni No vax: «Chi combatte contro i vaccini non deve mettere in pericolo la salute»

A Trieste arriva prima la petizione online per togliersi l’etichetta di No Green pass. E poi il divieto di manifestare in piazza Unità d’Italia fino al 31 dicembre. Anche per contenere la crescita dei contagi. Anche a Milano la Confcommercio lancia una petizione per fermare la paralisi della città ogni sabato: «Una minoranza – qualunque essa sia – non può imporre la propria volontà e tenere sotto scacco una grande città». A Novara invece dopo le surreali spiegazioni dell’organizzatrice Giusy Pace per la manifestazione in cui si richiamava Auschwitz il sindaco Alessandro Canelli chiede al prefetto di non autorizzare altri sit-in. E lei, infermiera, ora rischia il licenziamento. Mentre il presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga va all’attacco: «C’è qualcuno che ha preso la laurea su Facebook e ci viene a raccontare come funziona la medicina». C’è in atto una rivolta della maggioranza silenziosa contro i No vax? Di certo anche dalla società civile cominciano ad emergere segnali di insofferenza.


«In vista del periodo natalizio Milano non può accettare, dopo tutta la sofferenza di questo lungo anno e mezzo di pandemia, che si crei un clima di contrapposizione dannoso per la società civile e per il mondo delle imprese», dicono i commercianti di Milano. «Chi combatte contro i vaccini e contro il green pass non deve mettere in pericolo queste libertà e la salute dei cittadini; non può danneggiare l’economia. Nello spazio pubblico facciamo sentire anche la voce della grande maggioranza dei cittadini che si sono vaccinati, mettendo in sicurezza sé stessi e adempiendo un dovere di solidarietà sociale, scolpito nell’art. 2 della Costituzione e richiamato dalle massime autorità civili e religiose», scrivono a Trieste. E tra chi ha firmato c’è anche l’attore Diego Abatantuono. Che in un’intervista a Il Messaggero oggi spiega perché: «Trovo incomprensibile che ci si possa schierare contro il vaccino o solo accettare un confronto con chi si definisce No vax. Io posso discutere con chi ha idee diverse dalle mie ma non con una persona che rifiuta l’immunizzazione. Dietro la sua posizione non c’è un pensiero ma il nulla». E ancora: «Quando vedo un No vax in tv cambio canale».


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