La rivelazione di Madame: «Sentivo di non valere nulla. Prendevo ansiolitici come acqua. E dopo Sanremo stavo peggio»

La cantante ha co-condotto «Le Iene» raccontando il suo viaggio per ritrovare l’autostima: «Stavo male a X-Factor e anche a Sanremo. Poi mi sono detta: basta»

Co-conduttrice per una sera delle Iene su Italia1, al fianco di Nicola Savino. Ma soprattutto intima, schietta e forte. «Questa sera voglio parlarvi di una cosa che, fino a qualche mese fa, non avevo. L’autostima». Esordisce così Madame di fronte alla telecamera e a milioni di telespettatori. «Autostima è amare se stessi. Comprendersi, accettarsi. Perdonarsi. Dobbiamo imparare ad amare tutto di noi. Anche le parti peggiori. Quelle che ci fanno soffrire e vorremmo cambiare. Ma se proviamo a cambiarle odiando tutto ciò che siamo, facciamo un casino, ‘sbreghiamo’ tutto», dice la cantante. Madame ha il coraggio di raccontare il disagio, la sofferenza, la tristezza. La solitudine e cosa comporta. Non è solo il nuovo talento della musica italiana: la sua è una testimonianza esistenziale. «L’assenza di autostima è una brutta bestia», prosegue. «Se non ce l’hai, senti di non valere nulla».


Succedeva quando era ospite a X Factor, per esempio. «Prima di salire sul palco ero sola dentro il camerino. Piangevo disperata: “Cosa ci faccio qua?”, “Non me lo merito”. Non mi riconoscevo. Non mi amavo. La verità è che sono stata di merda per anni», racconta con voce ferma e intensa. A Sanremo non è andata meglio, «e con il disco d’esordio in uscita. Stavo male. Sempre». Perché Madame prendeva ansiolitici «come fossero acqua», dice con gli occhi dritti davanti alla telecamera. «Lo stomaco chiuso. Non mangiavo. Non dormivo. Era un circolo vizioso. Dicevo: “Ma ca**o!” “Perché devo stare sempre così?”. A un certo punto è andata pure peggio. All’improvviso nella mia vita tutto era vuoto. Senza un senso. Mia madre. La mia casa. Il mio cane. La musica. Chiedevo alla gente: “Potete dirmi che senso date alla vostra vita?” Da sola non riuscivo più a capirlo».


La rinascita

È a questo punto, di fronte a questo «dolore atroce» che Madame scrive una delle sue frasi più belle: «Non ho paura di morire, ma ho paura di voler morire». E è a questo punto che arriva la svolta. «Mi sono detta: basta. Non puoi andare avanti così. Ho iniziato a lavorare ogni giorno per trovare un senso. Ho guardato in faccia l’ansia che mi aveva sempre accompagnata. E ho trovato il modo per eliminarla. Mi sono detta: “Prima o poi soffrirai, ma non devi avere paura. Perché se soffrirai, ti curerai. E se non lo farai, morirai. E sai cosa c’è? Che tutti, prima o poi, muoiono”. Non possiamo rovinarci la vita perché abbiamo paura di soffrire. O di morire», dice Madame. Che definisce questa rinascita «una liberazione». «Ho imparato a non essere schiava della fretta, a godermi i silenzi, il buio. Ho imparato a respirare. Ad accettare le cose che accadono senza che io possa controllarle. Ad accettare me. Se mi aveste conosciuto un anno fa, avreste detto: min*a, questa è grave. Adesso mi sono messa a posto. Ho trovato un senso nell’amore. E ho stima di me perché so comprendermi, accettarmi e amarmi. Insomma, sto bene. E anche se non ho trovato la cura per lo star male, ho curato la paura di star male».

In copertina ANSA | Madame alla presentazione della Notte della Taranta di Melpigano, Lecce, 27 agosto 2021.

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